Hanno messo a segno 33 colpi a sportelli bancomat della Capitale utilizzando il metodo del cash trapping per un totale di 10mila euro. La banda, costituita da moldavi e da un romeno, e’ stata disarticolata al termine di un’indagine della stazione Monteverde Nuovo, diretta dal comandante Piero Ciardi. In manette sono finite sei persone tra i 20 e 30 anni, che avevano base logistica tra Latina, Sezze e Priverno. L’accusa nei loro confronti e’ di associazione a delinquere finalizzata al furto aggravato. I colpi sono stati messi a segno nei quartieri di Bravetta, Monteverde, Gianicolense, Centocelle, Prati e Tuscolana. La banda infatti agiva sempre in differenti istituti di credito, scegliendo in particolare gli sportelli bancomat isolati e agendo soprattutto nel fine settimana quando gli istituti sono chiusi. Le indagini, coordinate dal pm Elisabetta Ceniccola, sono scattate a novembre del 2012 dopo alcune denunce. I provvedimenti sono stati disposti dal gip Alessandra Boffi. ’’La tecnica del cash trapping si aggiunge e non va a sostituire quella della clonazione che richiede competenze differenti’’, ha spiegato il comandante della compagnia Trastevere, Massimiliano Sole che ha coordinato l’indagine. ’’Sfrutta una tecnica elementare ma subdola’’, sottolinea. In effetti l’alterazione dello sportello non risulta visibile. La tecnica del cash trapping consiste nell’effettuare un prelievo di piccole somme al bancomat utilizzando una carta prepagata. Quando l’erogatore si apre, all’interno viene inserita una forcella, una sorta di chiave inglese molto sottile che rimane sporgente quando l’erogatore si richiude. A quel punto la banda si apposta nei dintorni e attende l’arrivo della vittima. Chi andra’ a prelevare al bancomat concludera’ tutte le operazioni di prelievo ma non ricevera’ le banconote dallo sportello. A quel punto, il cliente, imputando il disguido a un guasto tecnico, solitamente si allontana, deciso a reclamare il disservizio all’istituto di credito in un secondo momento. Peccato che, una volta girato l’angolo, i ladri, che stazionano nei dintorni siano pronti a forzare lo sportellino e a recuperare la forcella estraendola con tutte le banconote trattenute. ’’E’ capitato che i ladri siano stati ripresi dalle telecamere delle banche – ha aggiunto Sole – Quello di essere riconosciuti e’ un rischio che si assumono, infatti cercano di fare colpi fuori dal territorio di residenza. Tra gli arrestati alcuni hanno precedenti specifici per colpi messi a segno nel Nord Italia’’.