E iniziata la manifestazione nazionale contro il terrorismo In piazza Santi Apostoli a Roma: in ricordo delle vittime delle stragi ma anche per gridare apertamente Not in my name (non nel mio nome). Titola così la manifestazione odierna, che ad otto giorni dagli attentati di Parigi, vuole ribadire che nessuno può permettersi di uccidere nel nome di Dio o dellIslam. Allinizio del corteo è stato osservato un minuto di silenzio nel rispetto delle vittime in Francia. Nasir Karim, presidente dell’associazione Tre Mondi di Spoleto (Perugia) per il dialogo religioso e culturale, marocchino di nascita e con la nazionalità italiana e sposato da 20 anni con un’italiana, è stato uno dei primi ad arrivare: “A Spoleto musulmani e cristiani già il giorno dopo gli attentati hanno pregato assieme in solidarietà con le vittime di Parigi e per condannare questi assassini vili che non hanno nulla a che fare con la nostra religione. Ciò che stiamo vivendo oggi continua Karim – non è una questione di religione anche se veste di religione. E’ una questione di petrolio, del Dio denaro: chi li arma, chi li sostiene questi terroristi? Le religioni non trasformano gli uomini in criminali. Non solo gli occidentali sono colpiti dal fanatismo cieco, anche il Marocco negli anni passati lo è stato ad esempio”. Uno dei promotori della manifestazione, l’Imam Pallavicini, vicepresidente del Coreis, Comunità religiosa islamica italiana, ha sottolineato labuso sconsiderato e scellerato della religione per scopi specifici: I musulmani onesti denunciano l’abuso della nostra religione per la violenza“. Forte e chiara anche la voce del segretario del Centro islamico della Grande Moschea capitolina, Abdellah Redouane, che in maniera decisa prende le distanze e spiega il senso della manifestazione: Il messaggio è chiaro: il terrorismo non può continuare a colpire ovunque in nome dei musulmani. Da Roma vogliamo che tutto il mondo ci ascolti”.
D.T.