Allindomani della dura denuncia dellex sindaco di Roma nei confronti del Premier (Renzi voleva il controllo di Roma. Nel Pd chi non segue ciò che dice viene bandito), Matteo Renzi, avvicinato dai giornalisti in Piazza Venezia, nellambito delle celebrazioni del IV Novembre, è tornato parlare della situazione nella Capitale cercando di acquietare le polemiche: “l’impegno del governo è quello di evitare qualsiasi polemica e dare tutti una mano perché nei prossimi mesi la città sia rimessa a posto. Tronca è al lavoro, gli abbiamo dato la massima disponibilità e ci vedremo nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Ciò che è importante e che ci sia una diminuzione delle polemiche sottolinea il presidente del Consiglio – Ho fatto il sindaco e so cosa chiedono i cittadini e cosa vuol dire governare una città. Il governo è pronto a dare una mano. Quando arriverà la campagna elettorale ha poi aggiunto – allora la politica prenderà il suo ruolo ed il suo spazio. Fino a quel momento tutti a lavorare e per una volta basta alle polemiche. Mi sembra un ragionamento di buon senso”. Persona intelligente e lungimirante, Renzi sa che le elezioni comunali della Capitale sono strategicamente fondamentali per il suo partito, in caduta libera a Roma dove, unitamente alla crescente fiducia dei cittadini nei confronti del M5S (ma occhio anche a Giorgia Meloni), cè un tale Ignazio Marino che ha dire la sua, forte di una sempre più crescente simpatia: daltra parte, in virtù di una gogna mediatica ad effetto boomerang. è innegabile che la feroce campagna ordita al suo indirizzo, sia poca cosa rispetto alle reali nefandezze compiute dagli altri rappresentanti politici ora alla sbarra per Mafia Capitale. E ieri lex sindaco, intervenendo su La7 da Floris, non ha escluso la sua partecipazione alle primarie Pd nella Capitale: “E’ molto possibile, ma per vincere bisogna partecipare ha detto Marino – questo momento sto semplicemente riflettendo e anche recuperando un po’ di sonno. Ad esempio – ha aggiunto l’ex sindaco – bisogna comprendere, quale sarà il passaggio per la candidatura che indicherà Matteo Renzi, perché se ci sarà un passaggio democratico attraverso le primarie, io probabilmente valuterò una possibilità del genere. Se il passaggio, invece è lo decidiamo a Palazzo Chigi chi è il nome è chiaro che non credo che il nome sarò io”.
Max