ROMA, “OPERAZIONE HORSES”: SGOMINATA UNA BANDA DI MOLDAVI

    Rubavano, ricettavano e riciclavano moto di grossa cilindrata destinate al mercato estero. Al termine di una attenta indagine che gli agenti della squadra investigativa del Commissariato “Prenestino” hanno proceduto al fermo di  quattro cittadini moldavi, tre uomini e una donna. Denunciate inoltre anche altre due persone.

    Nel dicembre scorso gli investigatori sono riusciti ad individuare un box in via Collatina dove, come segnalato da alcuni cittadini, avvenivano “movimenti strani”.

    Gli agenti, nel corso dell’attività di indagine, hanno accertato che quel locale in effetti altro non era che un deposito clandestino di motocicli e parti di essi, tutti provento di furto.

    Il proprietario delle mura del box-deposito, l’aveva regolarmente concesso in locazione ad una donna ucraina che, nella circostanza aveva esibito una carta di identità italiana intestata a tale D.J., con sopra trascritta una falsa residenza presso il Comune di Aprilia ad un indirizzo inesistente.

    Le successive indagini però hanno consentito di reperire l’ utenza telefonica che la donna aveva fornito in fase di contrattazione al proprietario.

    Il numero è risultato intestato ad un’altra donna,  moldava tale C.K., di fatto esistente e residente ad Anzio.

    Gli accertamenti immediatamente successivi hanno permesso di accertare che la D.J. era la stesa persona che si identificava in C.K.

    Dalla perquisizione dell’alloggio della donna, oltre ad emergere una relazione sentimentale della stessa con tale P.S., suo convivente, è stato rinvenuto un cospicuo numero di manoscritti attestanti altrettanti giri di affari nel traffico di moto rubate di grossa cilindrata. Il “modus operandi” era semplice ed efficace.Consisteva nel girovagare nei quartieri della città a bordo di utilitarie  non troppo appariscenti per riuscire ad individuare ignari centauri a bordo di moto di alta gamma, soprannominate dai consociati “cavalli”.

    Una volta individuata la “preda” veniva seguita sino a quando parcheggiava il mezzo presso l’abitazione dove poi , durante le ore notturne, le moto venivano sollevate di peso, caricate su furgoni rubati e depositate in uno dei diversi box  affittati per questo scopo.

    Nell’arco di poco più di tre mesi sono state rintracciate dagli investigatori ben 12 moto di alta gamma, tre autocarri utilizzati per il trasporto sino al box di turno, un motore fuoribordo per yacht, materiale edile del valore di Euro l0.000,00 e arnesi utilizzati per lo scasso di varia caratura.

    Il valore economico dei veicoli in sequestro si aggira intorno a 100.000,00 euro senza considerare l’enorme quantità di moto rinvenute , già smontate e già inserite nel circuito di vendita clandestino.

    La Redazione