Il vicepremier Luigi Di Maio entra nel merito della diatriba tra la sindaca Raggi e Casapound relativa agli alloggi e punzecchia la stessa Casapound. Con toni netti e precisi, il leader dei grillini Di Maio non le manda a dire in relazione al disordine, usando un eufemismo, che si è sollevato intorno alla questione rom.
Rom a Roma, Di Maio punzecchia Casapound: via loro così come i campi Rom
Di Maio in qualche modo fa una sorta di equiparazione tra rom e Casapound. “Via i campi Rom, ma anche Casapound, dice in sintesi. Il vice premier del governo Conte si schiera apertamente in relazione alle proteste scoppiate nelle periferie di Roma intorno al caso alloggi per i rom. Intervenendo, il vicepremier Di Maio afferma come quanto accaduto di recente rappresenti “un chiaro problema di ordine pubblico. Il superamento dei campi rom è doveroso. Non perché siano rom o meno, ma perché è una questione di giustizia. La legge vale per tutti. Superiamo i campi rom, subito. E sgomberiamo CasaPound, così come chiunque occupi in modo illegittimo un’abitazione o uno stabile già assegnato a chi ne ha realmente bisogno”. Casal Bruciato, Torre Maura, cambia il quadrante, cambiano i numeri, ma la tensione è la stessa. E il presidio di CasaPound resta al centro della discussione. Se 70 o anche una manciata, o a Torre Maura piuttosto che appunto a Casal Bruciato, cambia nulla per i cittadini che non vogliono i rom dalle loro parti. Da ieri a Casal Bruciato si è sul sentiero di guerra a causa dell’arrivo di una famiglia assegnataria di un appartamento in Via Facchinetti 90. I rom sono andati via per “tutelare la propria incolumità” ha ammesso la presidente del IV Municipio, Roberta Della Casa, presente presso lo stabile dove Casapound si è messa al comando della contestazione promettendo di restare in presidio permanente almeno fino a quando il rischio rom non verrà azzerato e a Noemi sarà concessa casa. Noemi è, come è noto, la donna che ha occupato l’alloggio destinato ai rom e poi allontanata con il suo bambino. Gli abitanti del palazzo, in protesta hanno collocato una tenda nel giardino condominiale e un cartello con scritto “Sto con Noemi, italiana con bambino piccolo. Noi vogliamo tranquillità, no rom, che nessuno li vuole e i motivi sono tanti”.