Interpreterò il grande imprenditore-pilota che fondò la casa automobilistica spiega lattore – famosa nel mondo intero, in un film che si girerà presto, in gran parte in Italia e ha la priorità assoluta su tutti gli altri miei progetti. Per me è un onore e una gioia raccontare la vita di un uomo fuori dal comune che rivoluzionò il mondo dellautomobile. E una storia basata sulla creatività, sul coraggio e destinata ad appassionare il pubblico di ogni paese e di ogni età.
Il progetto. Allorigine di tutto cè Gianni Bozzacchi, un produttore italiano da anni attivo a Hollywood e titolare della Triworld che ha da poco firmato un accordo con Tribeca Film, la società di De Niro.
Il titolo del film sarà Ferrari e si svilupperà lungo un arco temporale ampio, dal 1945 agli anni ottanta spiega Bozzacchi in un gioco intrecciato di epoche ed episodi. Il produttore ha in seguito paragonato questo progetto alla miniserie televisiva del 2003, con protagonista Sergio Castellitto nel ruolo di Ferrari: Bravissimo lattore, ma i mezzi apparivano modesti, niente a che vedere con il nostro film, noi pensiamo in grande e contiamo di essere nelle sale di tutto il mondo nel 2016.
Il regista. Bozzacchi e De Niro vorrebbero Clint Eastwood dietro la cinepresa: Gli abbiamo sottoposto il progetto e lui si è detto interessatissimo, ma prima di dare il sì definitivo vuole leggere la sceneggiatura. Inoltre si sono aperte le trattative con Stephen Rivele e Christopher Wilkinson, gli sceneggiatori candidati allOscar per il film Gli intrighi del potere di Oliver Stone.
La storia. Il film sarà ispirato alle cronache e al libro Ferrari 80, scritto nel 1981 dallo stesso fondatore. Non sarà un racconto agiografico, ma descriverà il personaggio con luci e ombre, successi e dolori, come la morto del figlio Dino a soli 24 anni, ha evidenziato Bozzacchi.
Enzo Ferrari nacque nel 1898 nella periferia di Modena. Negli anni trenta fondò la casa automobilistica che prese il suo nome e conquistò, mentre era ancora in vita, 15 campionati del mondo di Formula Uno. Venne soprannominato il Cavaliere, il Grande vecchio, ma anche il Dittatore. Sostenitore dellinnovazione fu uno tra i primi ad introdurre i robot in fabbrica. Se oggi fosse vivo, sarebbe un fan di internet, ha raccontato il figlio Piero.