emperature elevatissime che si elevano annualmente, eventi meteo devastanti in continua ascesa, desertificazione, piogge “impazzite”, le conseguenze del riscaldamento globale sono sotto i riflettori. E la brutta notizia notizia è che il riscaldamento globale potrebbe diventare ancora più grave di quanto si pensi. A dirlo è la rivista Science, in uno studio affidato a un equipè di esperti capitanati dal climatologo cinese Lijing Cheng che svela, tenendo presente i numeri, come il riscaldamento globale degli oceani stia progredendo velocemente da diversi anni. Non sarebbe strano, insomma, se il 2018 sembra destinato a diventare l’anno più caldo di sempre per le acque dei grandi mari. Il dato è rilevante, soprattutto se si pensa che ad ora sono proprio gli oceani a consistere nel principale stop allelevazione delle temperature atmosferiche. Il riscaldamento globale sorge da dislivello nellequilibrio energetico tra Sole e Terra provocato dall’effetto serra, e attualmente più del 93% dellenergia residuale viene raccolta proprio dalle acque. Anche così, gli effetti per la terraferma sono piuttosto noti. Al crescere delle temperature degli oceani, soprattutto nelle acque superficiali, si fanno infatti più duri anche le conseguenze del riscaldamento globale: dal disgelo dei ghiacciai, alla frequenza di fenomeni violenti come uragani, tsunami e bombe di calore. E quando, naturalmente, la portata di assorbimento degli oceani subirà un rallentamento, i problemi risulteranno ancor maggiori. Misurare con esattezza il cambiamento della temperatura delle acque della Terra è dunque importante, anche perché evidenziano gli scienziati le temperature marine sono meno soggette a mutazione rispetto a quelle atmosferiche, e danno quindi una visione più chiara e certa con cui misurare landamento del global warming. Quanto si sono riscaldati dunque gli oceani per mano delluomo? E con quale passo? La risposta giunge dalle ultimissime rivelazione effettuate da Argo, una rete di più di 4mila sensori situati nelle acque di tutto il pianeta.