Home ATTUALITÀ Rinoplastica, Skerdi Faria “Mai rinunciare alla sicurezza”

    Rinoplastica, Skerdi Faria “Mai rinunciare alla sicurezza”

    ROMA (ITALPRESS) – La morte di una giovane di soli 22 anni deceduta durante un intervento di rinoplastica in Italia, ha riacceso il dibattito sull’importanza della sicurezza negli interventi chirurgici e sui rischi associati all’anestesia. Secondo Skerdi Faria, specialista in anestesia e rianimazione e ricercatore nel campo degli studi medici e fondatore di KEIT Day Hospital, una tragedia del genere può derivare da molteplici fattori, tra cui reazioni avverse all’anestesia, mancanza di attrezzature adeguate o errori nella valutazione pre-operatoria. “In un contesto come uno studio medico, spesso mancano le risorse per affrontare emergenze che, se gestite tempestivamente, possono salvare la vita del paziente. Un arresto cardiaco o una grave reazione allergica richiedono la presenza immediata di apparecchiature per la rianimazione avanzata e personale esperto”, spiega.
    L’anestesia, benché oggi sia sicura quando eseguita in ambienti appropriati, non è priva di rischi. Tra i principali si trovano reazioni allergiche gravi che possono portare a shock anafilattico, complicazioni respiratorie causate da intubazioni non corrette o difficoltà nelle vie aeree, e arresti cardiaci dovuti alla sensibilità del paziente ai farmaci anestetici. “Questi rischi”, sottolinea Faria, “sono estremamente rari in contesti ospedalieri o cliniche attrezzate, dove esiste una stretta sorveglianza intra-operatoria e la possibilità di intervenire prontamente”.
    Un aspetto cruciale della sicurezza chirurgica è l’ambiente in cui viene eseguita la procedura. “Gli studi medici non sono progettati per gestire emergenze gravi”, spiega il medico. “Le cliniche e gli ospedali, invece, dispongono di unità di terapia intensiva, macchinari per la rianimazione e personale specializzato in grado di reagire immediatamente”, prosegue.
    Un elemento fondamentale è la presenza di apparecchiature moderne per l’anestesia, che garantiscono la somministrazione precisa e sicura dei farmaci, come l’anestesia endovenosa totale (TIVA), che consente un controllo costante e accurato dello stato del paziente. Questi sistemi permettono di adattare la quantità di anestetico in tempo reale, minimizzando i rischi di sovradosaggio o reazioni avverse.
    Inoltre, le sale operatorie ben attrezzate sono dotate di sistemi di flusso laminare dell’aria e filtri HEPA, che garantiscono un ambiente sterile riducendo la presenza di particelle e agenti patogeni nell’aria. Questi sistemi giocano un ruolo cruciale nella prevenzione di infezioni post-operatorie.
    Un’altra garanzia di sicurezza è rappresentata dai controlli periodici e rigorosi sulle apparecchiature mediche, che devono essere testate e certificate regolarmente per assicurarsi che funzionino in modo ottimale. “Questi standard di qualità e sicurezza”, sottolinea Faria, “non possono essere garantiti in ambienti come studi medici privi di infrastrutture adeguate”.
    Un altro fattore determinante per prevenire tragedie come quella di Agata è una corretta preparazione pre-operatoria. “Prima di ogni intervento – spiega ancora il medico – è fondamentale che il paziente si sottoponga a una consulenza approfondita, durante la quale vengono analizzati diversi aspetti come la storia clinica, eventuali allergie, e le condizioni fisiche generali, incluse eventuali malattie croniche. Anche il digiuno prima dell’intervento è cruciale per evitare complicazioni durante l’anestesia, come il rigurgito e l’aspirazione polmonare. Questo tipo di complicazione è tra le più pericolose, poiché può causare soffocamento, infezioni gravi e, come in questo caso, esiti fatali”.
    E’ fondamentale che il personale medico dedichi il tempo necessario durante la visita pre-operatoria per spiegare al paziente ogni dettaglio relativo ai rischi e alle precauzioni da adottare. “Il paziente deve essere informato in modo chiaro e approfondito su tutto ciò che può accadere, inclusi i rischi legati al mancato rispetto del digiuno, alle allergie o a condizioni preesistenti”, aggiunge Faria. “Non basta fornire indicazioni generiche; è essenziale assicurarsi che il paziente abbia compreso pienamente l’importanza di seguire scrupolosamente le istruzioni”.
    Questa vicenda evidenzia quanto sia cruciale che lo staff medico non solo comunichi con precisione i rischi legati all’intervento, ma verifichi attentamente che tutte le condizioni di sicurezza siano rispettate prima di procedere. Un’attenzione scrupolosa al dialogo, all’informazione e alla preparazione può fare la differenza tra un intervento sicuro e un evento irreparabile.
    Ogni intervento, anche il più semplice, comporta dei rischi”, afferma Skerdi Faria. “E’ per questo che affidarsi a cliniche o ospedali attrezzati e seguire rigorosi protocolli di sicurezza è una scelta imprescindibile per garantire la salute e la vita del paziente”, aggiunge.
    Questa tragedia deve servire come un monito sia per i pazienti che per gli operatori sanitari, ribadendo l’importanza di un ambiente chirurgico sicuro e di un’accurata preparazione pre-operatoria. Solo attraverso un’attenzione costante alla sicurezza e alla comunicazione si possono evitare esiti fatali.

    – Foto Pexels –

    (ITALPRESS).