In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress: 1) Italia in ritardo su impianti a fonti rinnovabili; 2) Aree protette, la tecnologia alleata dell’ambiente; 3) Imballaggi, nel 2023 per Conai un giro d’affari da 3,3 miliardi; 4) Nucleare, al via la procedura Vas sulla localizzazione del deposito nazionale
In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress:
1) Italia in ritardo su impianti a fonti rinnovabili: L’Italia è in forte ritardo nel realizzare gli impianti a fonti rinnovabili e nel centrare l’obiettivo 2030 fissato dal decreto aree idonee, ossia nuovi 80 GW. A fare il punto è il report di Legambiente “Regioni e aree idonee. Le fonti rinnovabili nelle Regioni italiane, la sfida verso il raggiungimento degli obiettivi al 2030 attraverso le aree idonee”, in cui viene evidenziato che nonostante la Penisola, ad oggi abbia raggiunto e superato l’obiettivo del Decreto Aree Idonee al 2024, pari a 16.109 MW, realizzando dal 2021 al 2024 17.880 MW, l’andamento delle installazioni è ancora troppo basso e di questo passo il Paese rischia di non raggiungere l’obiettivo 2030. Negli ultimi quattro anni è stato, infatti, realizzato appena il 23,2% dell’obiettivo al 2030. All’appello mancano ancora più di 60 GW da realizzare nei prossimi 6 anni. Tornando ai dati, il Trentino-Alto Adige è la regione che spicca più di tutte con il 60,8% dell’obiettivo raggiunto. Le altre regioni si mantengono al di sotto del 35% con Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Valle D’Aosta e Piemonte che registrano una percentuale tra il 34,4% e il 30,6%; nelle ultime posizioni ci sono, invece, il Molise, appena il 7,6%, la Sardegna con il 13,9% e la Calabria con il 14%. A rallentare la realizzazione di nuovi impianti a fonti rinnovabili – spiega Legambiente – è una strada tutta in salita, piena di ostacoli, di ostruzionismo e burocrazia, e ora con il nuovo decreto sulle aree idonee di luglio con cui il Governo delega totalmente le Regioni ad approvare le linee guida su dove realizzare gli impianti – il Paese rischia di arenarsi come sta dimostrando il caso Sardegna.
2) Aree protette, la tecnologia alleata dell’ambiente: In Abruzzo, la regione con la percentuale più alta di territori protetti e con il Parco nazionale più antico della Penisola con oltre 100 anni di storia, la tecnologia è sempre più preziosa alleata per prevenire gli incendi e monitorare la qualità dell’aria nelle aree protette e nei centri limitrofi. Sensori IoT, videocamere smart dotate di intelligenza artificiale e gateway, installati dal 2023 sulle torri tlc di INWIT, diventano strumenti fondamentali per la tutela del territorio e un valido supporto anche per le forze dell’ordine per prevenire i reati. I primi risultati, presentati a Pollutri da Legambiente, dove ha fatto tappa con la sua campagna nazionale “I cantieri della transizione ecologica” insieme a INWIT, parlano chiaro: nel periodo autunnale i sensori installati hanno segnalato 15 alert incendi di cui 9 nella riserva regionale Lecceta di Torino di Sangro e 6 nella riserva regionale Bosco di Don Venanzio.
3) Imballaggi, nel 2023 per Conai un giro d’affari da 3,3 miliardi: Tre miliardi e 300 milioni di giro d’affari generato e 800 torri di Pisa di materia risparmiata. Inoltre, 23.199 posti di lavoro sostenuti dal sistema consortile e un contributo al Pil che sfiora i 2 miliardi. E un risparmio di anidride carbonica pari a quella di 8.000 voli intorno al mondo. Sono i dati principali che emergono dal Rapporto di sostenibilità 2023 di Conai che, come ogni anno, quantifica i benefici economici e ambientali del riciclo degli imballaggi in Italia. I dati sono stati presentati nella sala Consiglio del Consorzio nazionale imballaggi, a Milano, dal direttore generale di Conai, Simona Fontana, e dal presidente, Ignazio Capuano.
4) Nucleare, al via la procedura Vas sulla localizzazione del deposito nazionale: Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha avviato la fase di scoping prevista dalla procedura di Valutazione Ambientale Strategica sulla proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee ad ospitare il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e il Parco Tecnologico. L’elenco delle 51 aree idonee è stato pubblicato sul sito del Ministero lo scorso 13 dicembre 2023. “Lo svolgimento della procedura di VAS sull’iter di localizzazione del Deposito Nazionale – ha dichiarato il Ministro Pichetto Fratin – ha la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente contribuendo all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione, adozione e approvazione della CNAI. In questo modo offriamo la possibilità alle Amministrazioni locali di partecipare nuovamente al processo decisionale prima della approvazione della Carta”. Più in particolare – spiega il Ministero – il Deposito Nazionale è un’infrastruttura ambientale di superficie che permetterà di sistemare definitivamente e in sicurezza i rifiuti radioattivi a bassa e molto bassa attività, oggi stoccati all’interno di decine di depositi temporanei presenti nel Paese, prodotti dall’esercizio e dallo smantellamento degli impianti nucleari e dalle quotidiane attività di medicina nucleare, industria e ricerca.
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