Rimonta Belgio al 94’: e per i Diavoli Rossi quarti a tinte verdeoro col Brasile

Il trito e ritrito refrain dei giapponesi che fanno Harariki si saraà diffuso a macchia d’olio sui social, tra i bar, alle edicole e negli uffici. E probabilmente, mai come in questo caso, un fondo di ragione pur nella retorica della ripetitività dei luoghi comuni c’è. Perchè dal Sol Levante arrivano notizie di disperazione e di incredulità dopo quello che è accaduto. Mondiali di calcio di Russia mai così suggestivi per i nipponici, che sono arrivati davvero a un passo dallo storico traguardo mai raggiunto finora dei Quarti di finale. Un soffio dai supplementari, almeno: e sarebbe stata, dal loro punto di vista, per come era andato il match, una sorta di ‘consolazione’ che avrebbe lenito un pò la delusione della semi rimonta. E invece, nulla. Delusione sì, e cocente: perchè il Giappone va a casa e deve fare mea culpa per una scellerata gestione dell’ultimo minuto di recupero del secondo tempo.

I Diavoli Rossi di Martinez invece, pur avendo iniziato male e trovandosi sotto di ben due reti, hanno prodotto una rimonta che ha il sapore della maturità, premiando le scelte di un tecnico che era stato molto criticato fin dalla vigilia per le scelte in convocazione. Decisivi sono stati i cambi del tecnico spagnolo che sulla panchina del Belgio ha fatto registrare una impennata di risultati e di convincimenti: se i belgi sono ai quarti, dove incontreranno il temibile Brasile, è per gran parte merito del coach, che ha saputo cambiare le carte in tavola nel corso di una gara che sembrava compromessa.

Giappone in vantaggi con Haraguchi, il cui diagonale flash si palesa come la ‘concretizzazione’ non solo di un sogno quasi a ‘fumetti’ dei nipponici, ma anche della scellerata impostazione difensiva del Belgio nella circostanza. E poi, l’Eurogol di Inui, che sembrava dare il là al trionfo degli asiatici. invece, Vertonghen di testa e Fellaini ancora su cross perfetto di Hazard hanno portato al pari che poi, al fotofinish, l’altro subentrato Chadli ha trasformato nel clamoroso 3-2 finale al ‘94, quando su corner errato di Honda (che anziché temporeggiare ha sprecato la palla dei ‘supplementari) il Belgio ha punito un Giappone troppo ingenuo.