Segnali di fumo nel Pd su riforme e legge elettorale. In un’intervista a ’Repubblica’ il premier Matteo Renzi sembra fare una parziale apertura su modifiche sul Senato. I bersaniani lo incalzano subito chiedendogli di scoprire le carte ma da Palazzo Chigi arriva comunque un altolà: “Niente scambi”. L’intervista a ’Repubblica’ – “Cambiare la riforma costituzionale? Tornare al Senato elettivo? Per me si può fare. L’importante è che si abbandoni il bicameralismo paritario”. Così il premier Matteo Renzi in un colloquio con Repubblica in cui evidenzia un “elemento di novità: la minoranza la guida Bersani, e Pierluigi ieri ha aperto la trattativa”. Sulla mionoranza, fa sapere, “non prenderemo provvedimenti. Non lo abbiamo mai fatto. Nemmeno quando alcuni non hanno votato il Jobs act. Certo, se poi la legge non passa allora il discorso cambia. Eppure io non vedo rischi”. “Sono una quarantina quelli davvero pronti a fare le barricate. Ma la mia impressione – dice – è che i critici siano comunque divisi tra di loro. Ho visto almeno quattro anime diverse dentro la minoranza”. Bersaniani, scopra le carte – Renzi scopra le carte, e al ritorno dagli Usa faccia capire bene come intende cambiare la riforma costituzionale del Senato. Questa la posizione dei bersaniani riferita dall’area della minoranza interna del Pd, dopo il colloquio del premier con Repubblica.