Con 166 voti favorevoli, 56 contrari e 5 astenuti, disco verde anche per l’Art. 7, ora ’sotto’ con il 10 (gli articoli 8 e 9 hanno raggiunto direttamente la Camera senza modifiche). Una votazione quest’ultima, su cui ’pesa’ la condizione espressa a Palazzo Madama dal senatore Calderoli: “Oggi affrontiamo l’articolo 10 che è il cuore della riforma, perché tratta delle funzioni legislative che avrà il nuovo Senato. Su questo articolo ho presentato 35.000 emendamenti, che sono disposto a ritirare a una condizione: che ci sia da parte del governo la volontà di aprire una valutazione reale degli articoli 10 e 31. C’è poi l’articolo 21 che è quello che riguarda il presidente della Repubblica e sul quale il senatore Cociancich ha presentato un altro emendamento, che potrebbe rappresentate ancora una volta la chiusura definitiva della discussione e del confronto in aula su questo importantissimo argomento, tema centrale della riforma. Non è possibile – ha concluso il leghista – che con una specie di voto di fiducia sotto forma di emendamento si chiuda anche la discussione sul presidente della Repubblica in questo modo”.
M.T,