RIFORME – NELL’AMBITO DELLE UNIONI CIVILI FIRMATE CIRINNÀ, ’STEPCHILD’ E PENSIONI REVERSIBILI SCATENANO NCD E AP

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    Giunto nell’aula del Senato, il nuovo testo del Pd sulle unioni civili ha scatenato reazioni di sdegno e contrastanti. In particolar modo, ad essere letteralmente ’ripudiata’ da Ncd e Ap, è la norma definita  ’stepchild adoption’, a firma di Monica Cirinnà, senatrice dem la quale, in proposito, spiega che questa norma non fa “nessun passo indietro sul riconoscimento dei diritti sociali. Stepchild adoption, l’estensione della responsabilità genitoriale sul figlio del partner, e reversibilità della pensione restano previsti, così com’erano. Ho presentato ieri un nuovo disegno di legge che ripropone il testo base adottato dalla commissione Giustizia nello scorso marzo e recepisce alcune modifiche suggerite dalle audizioni dei costituzionalisti e dal lavoro di elaborazione degli ultimi mesi. Nell’ordinamento giuridico italiano – ha aggiunto – ci sarà il riconoscimento pieno delle coppie composte da persone dello stesso sesso, e questo avverrà attraverso un nuovo istituto giuridico di diritto pubblico, denominato unione civile”. Quindi, quali sono le novità? “Non più un registro ad hoc per le unioni civili, le coppie saranno iscritte, più correttamente, nell’archivio dello stato civile. Inoltre, vengono soppressi alcuni rimandi agli articoli del codice civile che regolano il matrimonio – precisa la Cirinnà – I diritti e i doveri delle coppie unite civilmente sono elencati negli articoli 3 e 4 che si riferiscono alla vita familiare e agli obblighi di mutua assistenza e di contribuzione ai bisogni comuni e ai diritti sociali derivanti dalla condizione di coppia, sono previsti i diritti successori dei coniugi. Le leggi, gli atti aventi forza di legge, i regolamenti e i contratti collettivi, ove si riferiscano al matrimonio e ai coniugi, si applicheranno anche alle parti dell’unione civile”. Poi una precisazione della senatrice Dem: “Smentisco anche le voci riportate da alcuni giornali sullo slittamento dei tempi dati al governo per l’adozione dei decreti legislativi: sei mesi dall’approvazione della legge, e trenta giorni per le disposizioni transitorie necessarie all’adeguamento dell’archivio dello stato civile. Tempi più lunghi sono previsti, come di norma, solo per eventuali decreti integrativi. E’ comunque fatta salva l’immediata entrata in vigore della legge. Resta anche il titolo secondo sulla disciplina della convivenza: le coppie di fatto etero e omosessuali vedranno scritti nero su bianco tutti quei loro diritti sanciti dalla giurisprudenza italiana ed europea. Saremo presto in aula. Le polemiche non ci spaventano, siamo chiamati a dare delle risposte ai cittadini, alla Corte costituzionale e alle corti europee, che troppe volte hanno condannato l’Italia”. Maurizio Lupi, di Area popolare, spiega le sue perplessità: “La nuova versione del ddl Cirinnà sulle unioni civili è una inaccettabile forzatura di cui non comprendo il senso. Il Partito democratico – crposegue Lupi –  avallandola, sta sprecando un’occasione: non quella di ottenere una legge purchessia con maggioranze spurie, ma di fare insieme una buona legge. Introdurre tensioni nella maggioranza continuando ad alzare asticelle divisive non è un buon servizio né al governo né al Paese”. Dal canto suo, il presidente della commissione Lavoro, e senatore Ncd Maurizio Sacconi, sottolinea che “Una attenta lettura del nuovo ddl Cirinnà conferma come il riferimento formale all’articolo 2 della Costituzione, invece che all’art. 29, viene poi contraddetto da un regime sostanzialmente omologo a quello matrimoniale: stesso rito con testimoni, stessi impedimenti e nullità, stessa adozione anche di un solo cognome comune, stesso riferimento integrale agli articoli 143 e 144 del codice civile, due su tre di quelli letti nella celebrazione delle nozze, stessa quota legittima nelle successioni, stesse provvidenze per coniuge a carico o sopravvissuto”.

    Max T.