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Riforme, martedì il confronto Meloni-Schein. Dal Pd, presidenzialismo in primis, chiusura totale. Tajani: “Cambiamo le cose insieme”

Con l’appuntamento di martedì prossimo alla Camera, dove la premier ha convocato le opposizioni per discutere sulle riforme, si entra nel vivo dell’azione di governo, che dovrà riuscire a ‘convincere’ quanti contrari, circa le sue decisioni. Un appuntamento che suona un po’ come ‘un’adunata’, visto che intorno al tavolo, soltanto la ‘delegazione’ dell’esecutivo sarà composta, oltre che dalla presidente del Consiglio, dai vice Matteo Salvini ed Antonio Tajani, dai ministri Elisabetta Casellati e Luca Ciriani, ed anche daii sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari. Ma non solo, accanto a tutti questi, nelle consultazioni prenderà posto anche il noto costituzionalista,  professor Francesco Saverio Marini.

Riforme, attesa per il confronto Meloni-Schein. Da parte del Pd sono diverse le chiusure, il presidenzialismo su tutte

Seguendo l’agenda, c’è ovviamente grande attesa per le 18.30, quando è stato fissato il primo incontro ‘ufficiale’ tra Giorgia meloni e la segretaria del Pd, Elly Schlein. Questo se, come dovrebbe (la conferma non è ancora stata data), se la neo segretaria farà parte della delegazione dem. Ad ogni modo c’è da registrare che queste consultazioni non nascono sotto una buona stella. Già in precedenza, nei mesi sorsi, chiamati separatamente a commentare con la Casellati, diversi rappresentanti delle opposizioni avevano già manifestato il proprio dissenso per diverse proposte: dal secco no al presidenzialismo, al no al progetto di Autonomia presentato da Calderoli, fino al tentativo di eliminare il ballottaggio alle comunali, nel caso in cui venga superata la soglia del 40% al primo turno.

Riforme, presidenzialismo o premierato che sia, al momento soltanto il Terzo Polo ne condivide la possibilità

Dunque, attualmente, certezze da parte dell’esecutivo ve ne sono poche. L’unica eccezione sarebbe rappresentata dal Terzo Polo, a quanto pare favorevole all’elezione diretta del premier. Dal canto suo, alcuni giorni fa la Casellati ha annunciato cheentro l’estate presenterà un ddl di riforma costituzionale con al centro il rapporto fra la comunità nazionale e i suoi rappresentanti, che passi attraverso meccanismi di elezione diretta dei vertici delle istituzioni, come il presidente della Repubblica o il presidente del Consiglio“. Un presidenzialismo – o premierato – che potrebbe interessare i centristi. Dal canto suo, incontrando Maria Elena Boschi e i capigruppo, Calenda ha affermatoSiamo contrari al presidenzialismo perché il presidente della Repubblica è l’unica istituzione da cui cittadini si sentono rappresentati. Favorevoli al premierato, eletto direttamente e con più poteri

Riforme, dal Pd rilanciano: “Introduzione della sfiducia costruttiva e del potere di nomina e revoca dei ministri sul modello tedesco”

Contrari invece al presidenzialismo il M5s, l’Alleanza Verdi-Sinistra, con il Pd che, orientato invece verso il premierato alla tedesca, è assolutamente  contrario a qualunque forma di elezione diretta. Dal canto suo infatti Alfieri, il responsabile Riforme della segreteria del Pd, ha affermato cheLa nostra proposta è l’introduzione della sfiducia costruttiva e del potere di nomina e revoca dei ministri sul modello tedesco“. Insomma al Nazareno sembrano aver le idee chiare, proponendo di abbandonare la forma di governo parlamentare per avere esecutivi stabili, di legislatura, come accade sia in  Spagna che in Germania: “In 64 anni di regime semi-presidenziale – è il ragionamento – la Francia ha avuto 8 diversi presidenti della Repubblica, ma ben 24 diversi primi ministri e 44 diversi governi. La Germania in 74 anni di repubblica parlamentare ha avuto solo 9 diversi primi ministri. La Spagna in 45 anni di repubblica parlamentare ha avuto solo 7 primi ministri diversi”.

Riforme, Tajani è fiducioso: “La maggioranza vuole confrontarsi con le opposizioni per vedere cosa si può cambiare, scrivendo un testo insieme”

E’ dunque un appuntamento ‘tosto’ quello che attende il governo martedì pomeriggio alla Camera. Come detto, si parte in salita, eccezion fatta per il Terzo polo, che potrebbe ‘dare una mano’ alla maggioranza sul premierato. Tuttavia Tajani confida in un confronto aperto e costruttivo: “L’intento del presidente del Consiglio e il mio, è quello di discutere con le opposizioni. La maggioranza vuole confrontarsi con le opposizioni per vedere cosa si può cambiare, scrivendo un testo insieme. Certamente noi ci auguriamo che le opposizioni abbiano un atteggiamento costruttivo ma non possiamo accettare veti“.

Max