Home ATTUALITÀ Riforma giustizia, Patronaggio: “Tratto di penna e liberi tutti”

    Riforma giustizia, Patronaggio: “Tratto di penna e liberi tutti”

    (Adnkronos) – “Un tratto di penna e ‘liberi tutti’, sentenze cancellate ed aspettative tradite. Essere garantisti significa garantire un giusto processo agli indagati, ma significa, altresì, garantire i diritti a tutti quei cittadini che hanno subito una offesa e un danno da un comportamento illecito”. Così, il Procuratore generale di Cagliari Luigi Patronaggio commenta con l’Adnkronos il disegno di legge approvato in Consiglio dei ministri che prevede l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, definito ieri dal ministro della Giustizia Carlo Nordio “un reato evanescente”. 

    “È fin troppo chiaro e indiscutibile che le Leggi vanno osservate ed applicate. Fatta questa premessa, a seguito della disposta abolizione del reato di abuso di ufficio con un troncante ed urgente decreto legge, mi domando da magistrato ed uomo che amministra giustizia cosa dirò a quell’onesto candidato ad un posto di lavoro pubblico che si è visto scavalcare da altro candidato cui un compiacente pubblico funzionario ha valutato in modo illegittimo i titoli, in modo da favorire il concorrente nella nomina, con contestuale fregatura per l’onesto candidato”. . “E cosa dirò a quel cittadino che si è visto negare una licenza perché il sindaco del suo paese ha voluto privilegiare il suo compagno di partito assegnando a questi ciò che spettava al primo? – dice ancora Patronaggio – E, ancora, come resterà quell’ imprenditore che vedrà votare l’ amministratore di una società pubblica una delibera a favore di una impresa da lui controllata senza astenersi come doverosamente previsto per legge per le ipotesi di incompatibilità?”. 

    ” E quella azienda che si è vista sfuggire una lucrosa commessa perché il direttore di una Asl ha preferito illegittimamente favorire altra azienda legata ad un potente politico che proprio quel direttore aveva nominato a capo dell’Asl? – prosegue Patronaggio – E che dire alla professoressa, mamma di quel bambino portatore di handicap che sperava nel trasferimento nella sua città in forza di una legge che proprio quei soggetti svantaggiati vuole proteggere, quando il Provveditore con una lettura illegittima di quel caso umano ha preferito attribuire punteggi maggiori ad una amica, con cui aveva una relazione clandestina, che con attestazioni compiacenti, relative ad una vecchia nonna ottantenne mai vista, ha voluto favorire?”. 

    “Certo, oggi sono molto sollevato dal sapere che il Sindaco del mio paese farà decollare velocemente appalti e commesse pubbliche senza avere paura di firmare, ma sarò molto triste per quei cittadini che reclamano giustizia e che non verranno mai più tutelati”, sottolinea il procuratore generale.