Si è parlato nellambito delle semplificazioni fiscali della recente proposta di Legge, anche degli assegni di almeno mille euro senza clausola di non trasferibilità. Un punto che tiene banco in questi giorni sia tra fila del Governo che tra le famiglie italiane, gettate nello scompiglio dopo essersi viste recapitare multe esorbitanti per aver versato o incassato assegni di mille euro o poco più, dimenticando di apporvi la clausola “non trasferibile”. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di titoli staccati da vecchi libretti, che non avevano i caratteri pre-stampati che possiamo trovare in quelli attuali.
Una modifica della quantificazione delle sanzioni entrata in vigore nel luglio 2017 ha portato a casi paradossali di assegni di poco più di un migliaio di euro per i quali è stata avanzata una richiesta di oblazione da 6mila euro. Titoli staccati a volte nellambito delle stesse famiglie, magari per pagare una macchina passata tra padre e figlio, e quindi con effetti finanziari devastanti per i nuclei interessati. Il Mef si è accorto – dopo le campagne dei consumatori – del problema e ha avviato una ricognizione, ma da maggio ad oggi sembra essere sparito nel Consiglio dei ministri un decreto che potrebbe ovviare a queste storture.
Ora ci prova il testo sulle semplificazioni fiscali di Lega e M5s, a prima firma di Carla Ruocco. Arrivati allarticolo 19 si trova la disposizione per la quale – spiega lo stesso preambolo al testo – “viene attenuato il trattamento sanzionatorio per lutilizzo di assegni bancari e postali per importo pari o superiore a 1.000 euro sprovvisti dellindicazione del beneficiario e della clausola di intrasferibilità, nonché per le girate di assegni bancari e postali emessi allordine del traente effettuate in favore di soggetti diversi dalla banca o dalla società Poste italiane Spa”. Nella proposta di legge si prevedono sanzioni da 300 a 50mila euro, ma si esclude la punibilità per lemissione di assegni bancari e postali privi della clausola di non trasferibilità portati allincasso dal beneficiario originario. Per determinare la sazione, poi, si chiarisce che bisognerà tener conto della “gravità della violazione, desunta dallimporto della provvista, dalla condotta dellagente e dalle sue modalità; dellopera svolta dallagente per leliminazione o lattenuazione delle conseguenze della sua condotta; della personalità e delle condizioni economiche e sociali dellagente. Di fatto, bisognerà vedere chi ha firmato e incassato quegli assegni e se sia stata realmente unoperazione a rischio riciclaggio. “Qualora concorrano circostanze che rendono manifesta la sproporzione tra lentità della sanzione irrogabile ai sensi del presente articolo e la violazione a cui la stessa si riferisce, tenuto conto delle modalità della condotta, della particolare tenuità del fatto e del comportamento non abituale dellautore dello stesso, la sanzione può essere ridotta fino alla metà del minimo”.?Tra le altre proposte in materia fiscale, trova spazio anche un rafforzamento degli sconti fiscali per attirare lavoratori dallestero, pensati in particolare per figure manageriali o altamente qualificate. Anche questa limitazione di fatto viene abbattuta. Allarticolo 24 infatti si prevede la riduzione da cinque a due anni del periodo di “non residenza” in Italia prima di poter rientrare con lagevolazione di vedersi dimezzato il reddito imponibile, purché resti nel Paese almeno due anni. “Inoltre”, dicono gli estensori, fino ad ora il regime agevolato “si applica solo nellipotesi in cui il contratto di lavoro sia instaurato con una società italiana ovvero con una società che controlla ovvero è controllata da una società italiana; rimangono esclusi di fatto i dipendenti delle holding estere che operano in Italia attraverso stabili organizzazioni”. Corretto questo fattore, specificando che lattività lavorativa sia svolta “prevalentemente in Italia”, si auspica che la nuova norma porti “lapertura di nuove filiali di società estere in Italia”.