Sempre più determinato il premier Matteo Renzi, che ha lasciato al presidente di Forza
Italia, Silvio Berlusconi, poche ore per confermare il Patto Nazareno, approvato il 18
gennaio 2014, e approvare la riforma elettorale. Io voglio lavorare insieme, ma se si
tirasse fuori, i numeri in Parlamento ci sarebbero comunque è quanto annunciato dal
presidente del consiglio. Mantiene la sua linea coerente con quanto dichiarato giovedì 7
novembre alla seconda cena con gli industriali per lautofinanziamento del Partito
democratico, tenutasi a Palazzo delle Fontane a Roma, in cui aveva affermato: Il primo
patto è con i cittadini, quindi ci servono riforme veloci, noi siamo pronti, basta rinvii, se
qualcuno si tira indietro andiamo avanti. Stasera alle 21.00 si terrà a Palazzo Chigi la
riunione con i vertici di maggioranza per tenere ben saldi nel patto Nazareno il
Nuovocentrodestra e lSc, concedendo preferenze ad Alfano e alzando la soglia di
sbarramento come richiesto dal Cavaliere. Berlusconi infatti, pur avendo estremamente
bisogno di questaccordo per tenersi un posto saldo nel tavolo delle riforme, in vista
anche della successione del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non si è
mostrato disperato ed ha anzi richiesto al premier soglie di sbarramento più ampie, che
però dal punto di vista del capogruppo del Ncd Nunzia De Girolamo comporterebbero
unesclusione di milioni di voti italiani dal Parlamento e quindi un eccessiva forzatura, e
che il Paese non vada subito al voto. Matteo Renzi, al contrario sembra voler accelerare
al massimo i tempi, in modo tale da avere lok dellaula entro dicembre, prima della
successione di Napolitano, troppa carne al fuoco provocherebbe un cortocircuito
difficile da gestire sono state le sue parole. Non semplice però la situazione per il
presidente di Fi, stretto tra la morsa del presidente del Consiglio e quella
delleurodeputato punto di riferimento per i malpancisti, Raffaele Fitto, che si dichiara
stanco di inseguire il premier e intenzionato a rafforzare il partito. Ha dato vita infatti a
Roma, il giorno della celebrazione della caduta del muro di Berlino, una kermesse in cui
ha esposto chiaramente il suo programma: abbattere il muro dipocrisia, andare oltre
Berlusconi ed affrancarsi dai diktat di Renzi. La presenza però del vicepresidente del
Senato, Gasparri e Maria Rosaria Rossi, senatrice di Forza Italia, fedelissimi di
Berlusconi ha mostrato la volontà del Cavaliere di non spaccare il partito. Si è tenuta
oggi nellora di pranzo la riunione ad Arcore tra Berlusconi, i propri figli e i vertici
Mediaset per lultima discussione riguardo il patto Nazareno, ma il Cavaliere ha
comunque dichiarato di non temere affatto un accordo tra Renzi e Grillo, presidente del
Movimento 5 Stelle, che costerebbe la faccia ad entrambi.