Riforma del referendum, la modifica costituzionale passa alla Camera. La Camera ha infatti detto di sì alla pdl di modifica costituzionale sulla riforma del referendum. In base al computo dei voti, i sì sono stati 272 mentre i no 141 e invece gli astenuti 17. Il provvedimento ora passa al Senato, ed ha ottenuto il via libera grazie ai voti congiunti della maggioranza di governo della approvato Lega e del M5S. Pd e Forza Italia hanno votato no. Leu e FdI si sono astenuti.
“Oggi alla Camera abbiamo compiuto il primo passo per approvare il referendum propositivo. È la prima di quattro letture, ma di unimportanza cruciale: quando la riforma sarà conclusa, gli italiani potranno proporre leggi e il Parlamento sarà obbligato a discuterle entro un anno e mezzo, poi si attiverà il referendum. Faremo in modo che la voce dei cittadini possa indicare alla politica la strada da seguire. È una riforma costituzionale che dà più potere alle persone”: lo ha detto su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio. “Anche per questo vogliamo ridurre drasticamente il numero dei parlamentari: meno poltrone, più democrazia diretta. Un sogno del MoVimento 5 Stelle che piano, piano diventa realtà. Non più pochi a decidere per tanti, ma scegliere insieme”, aggiunge il capo politico del M5S.
“Con lapprovazione in prima lettura della proposta di legge costituzionale sul referendum propositivo lItalia pone le basi per un nuovo patto tra istituzioni e cittadini. Questa riforma consentirà al popolo di partecipare direttamente alla formazione delle leggi e al tempo stesso riaffermerà la centralità del Parlamento. È un giorno storico per la nostra democrazia”. In questo caso si tratta delle parole del ministro per i Rapporti con il parlamento e la democrazia diretta, Riccardo Fraccaro.
“Siamo orgogliosi del lavoro fatto in questi mesi che – prosegue – ha portato alla prima approvazione di questo provvedimento fondamentale, uno dei punti qualificanti della nostra attività parlamentare. È una legge equilibrata che integra in sé diverse modifiche avanzate dalle opposizioni a dimostrazione della nostra volontà di ascolto e confronto, nella convinzione che la Costituzione appartenga a tutti”.