“La scelta del mostruoso impianto da incenerimento, non finiremo mai di ribadirlo, è quanto mai obsoleta e senza capo né coda: oggi in commissione Trasparenza l’assessora Alfonsi ha avuto la faccia tosta di presentarlo come strumento voluto dalla UE, quando sappiamo invece benissimo che l’incenerimento dei rifiuti è proprio l’ultimo anello della filiera di gestione dei materiali. Considerate dunque le tempistiche e tutto il resto, crediamo insomma più di ieri che questa sia un’idea totalmente folle per la città e per la gestione del ciclo dei rifiuti. Tra l’altro, il sito di Villa Spada nel III Municipio, scelto come luogo di trasferenza degli inerti diretti verso l’inceneritore di Santa Palomba, si trova a due passi esatti dal Tmb Salario che tanta discordia ha creato in quel territorio e fra i cittadini: stiamo parlando di un’area già compromessa, che ha già subito tantissimo in termine ambientali e che noi avevamo già dato indicazioni politiche ben precise di trasformare in un grande hub per l’educazione ambientale; oltretutto con questa azzardata mossa sono riusciti anche a mettersi contro il collega di partito Paolo Marchionne, presidente di quel III Municipio vessato dai suoi accoliti dem al governo della Capitale.
Ora ci troviamo in un vero e proprio cul de sac a causa della visione distorta che ha questa Amministrazione sui rifiuti, che è riuscita persino a farsi bocciare i due propri impianti di compostaggio anaerobico: a questi signori sarebbe bastato prendere in mano e attuare il nostro Piano industriale dell’ex Amministrazione Raggi già pronto e già finanziato per dare a Roma e ai romani un sollievo immediato. Invece si confermano degli incapaci, anzi capacissimi di veicolare solo delle ‘ecoballe’, tanto per restare sul tema“.
Così in una nota il vicepresidente della commissione Ambiente di Roma Capitale Daniele Diaco (M5S).
Max