Home ATTUALITÀ Rifiuti, Edo Ronchi: “Italia eccellenza del riciclo ma dobbiamo fare di più”

    Rifiuti, Edo Ronchi: “Italia eccellenza del riciclo ma dobbiamo fare di più”

    L’ex ministro dell’Ambiente, oggi presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, commenta i dati del rapporto ‘L’Italia che ricicla 2024’.

    L’Italia si conferma un’eccellenza europea nel riciclo dei rifiuti, ma non è tutto oro quello che luccica. Lo conferma l’analisi di Edo Ronchi, ex ministro dell’Ambiente e oggi presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, commentando il rapporto appena diffuso ‘L’Italia che ricicla 2024’. Si tratta di un’analisi dettagliata dell’attività e dei tassi di raccolta e riciclo di ben 19 diversi settori (carta e cartone, plastica, vetro, alluminio, acciaio, legno, frazione organica, bioplastica, inerti, Raee, pneumatici fuori uso, pile e accumulatori, veicoli fuori uso, olii minerali usati, olii e grassi vegetali e animali, fanghi di depurazione, solventi, spazzamento stradale e tessili).

    I dati del rapporto 

    In totale, ogni anno, l’Italia ricicla 137 milioni di tonnellate, pari all’85,6% dei rifiuti trattati (urbani, speciali e inerti), un dato superiore al doppio della media Ue, ferma al 40,8%.
    L’Italia è leader anche nel tasso di utilizzo di materie prime seconde: il 20,8% dei materiali utilizzati a livello industriale nel 2023 proviene dal riciclo dei rifiuti, quando nel 2019 il dato era fero al 18,8%. Anche qui, il nostro Paese è nettamente al di sopra della media europea (11,8%).
    Molto bene anche il fronte degli imballaggi: nel 2023 sono state riciclate ben 10.500.000 tonnellate di rifiuti (tasso di riciclo al 75,3%, +4,2% rispetto al 2022 e ben oltre gli obiettivi europei di riciclo al 2025 e al 2030, rispettivamente pari al 65 e al 70%).
    Va male invece il riciclo dei rifiuti urbani, specialmente se confrontato con gli obiettivi fissati a livello europeo (55% al 2025, 60% al 2030, 65% al 2035). In linea generale, i settori in cui il riciclo in Italia è superiore ai target definiti a livello europeo sono carta e cartone, acciaio, vetro, alluminio, legno e bioplastiche.

    Le buone notizie

    I dati del rapporto, illustrati dall’ex ministro dell’Ambiente, mostrano un Paese che continua a fare molto bene sul fronte del riciclo di materiali, anche se non mancano aspetti e settori in cui occorre fare di più. In alcuni casi, poi, ci sono stati dei passi indietro piuttosto evidenti. “Con l’85,6% di rifiuti riciclati, l’Italia si conferma un’eccellenza europea. Tuttavia, rimangono delle filiere, come plastica e rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), dove c’è ancora lavoro da fare per metterci in linea con gli obiettivi previsti dall’Unione europea” – ha spiegato Edo Ronchi – “Se consideriamo gli imballaggi, l’Italia ha un tasso di riciclo del 75,3%, che la pone oltre l’obiettivo Ue del 70% al 2030. Tra le singole filiere si distinguono carta e cartone (al 92%), il legno (65%) e il vetro che, malagrado una flessione dovuta all’oscillazione dei prezzi e alla concorrenza esterna, nel 2023 ha raggiunto il 77,4%“.

    Rifiuti urbani, Italia ancora indietro

    Le criticità della gestione e del riciclo dei rifiuti in Italia restano ancora una volta legate alla raccolta differenziata, specialmente in alcune città. “L’anno scorso, la raccolta differenziata in Italia è aumentata al 65,2%, mentre nel 2018 era al 58,2%. Parallelamente, però, è diminuita la qualità” – ha spiegato ancora Edo Ronchi – “Questo succede perché alcune Regioni, in particolare quelle del Sud, hanno ancora tassi di raccolta troppo bassi. Per recuperare il ritardo bisogna puntare su due strategie: da un lato, sensibilizzare i cittadini con campagne di comunicazione, dall’altro, rendere la raccolta più efficiente“.

    Raee, i dati peggiorano

    Un altro aspetto negativo riguarda la raccolta e la gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. “Il tasso di raccolta dei Raee, che contengono materiali critici strategici per la transizione ecologia, è addirittura sceso dal 39,5% del 2019 al 30% del 2023. E questo, nonostante i rifiuti siano in crescita” – il monito di Edo Ronchi – “Un tasso talmente basso, rispetto al target del 65% in vigore dal 2019, che l’Unione europea ha aperto una procedura d’infrazione verso il nostro Paese“.

    Tessili, nota dolente

    Un altro dato negativo riguarda il riciclo e il riutilizzo dei materiali tessili. Nonostante l’Italia abbia anticipato l’Unione europea introducendo l’obbligo di raccolta differenziata nel 2022 (in Ue arriverà solo l’anno prossimo), la quota è ancora troppo bassa. Finora il nostro Paese ha raccolto appena 160mila tonnellate (intorno al 16% dei rifiuti tessili prodotti) per varie ragioni, tra cui la carenza di impianti di riciclo, la tardiva istituzione di consorzi o altri sistemi per l’esercizio della responsabilità dei produttori e, conseguentemente, anche la mancanza di supporto finanziario e organizzativo alle raccolte e all’avvio al riciclo di questi rifiuti.

    L’articolo Rifiuti, Edo Ronchi: “Italia eccellenza del riciclo ma dobbiamo fare di più” proviene da Notizie da TeleAmbiente TV News.