Un incubo a puntate, soprattutto per i cittadini romani, quello che vede al centro di una diatriba infinita la gestione dei rifiuti della Capitale. Da una parte la Regione Lazio, dall’altra il Comune di Roma, e in mezzo, come dicevamo, la popolazione, ormai ligia alla differenziata e doverosamente spremuta in fatto di gabelle legate appunto ai rifiuti.
L’ultimo atto di questa indegna messinscena aveva visto calare il sipario sulla Regione Lazio che ordinava all’Ama di organizzare – entro lo scorso 30 aprile – gli adempimenti rito per la procedura di gara atta a selezionare impianti di conferimento all’estero e, allo stesso tempo, coinvolgendo anche il Campidoglio, affinché trasmettesse un piano impiantistico ai fini dell’autosufficienza in termini di trattamento, trasferenza e smaltimento, in cui ci si impegni a realizzare una rete integrata di impianti.
Ma non solo, al Comune veniva anche chiesto di chiarire a proposito del progetto di ‘revamping’ del Tmb di Rocca Cencia, oltre all’immediato ripristino della massima operatività degli impianti di smaltimento. Insomma, vista la tempistica della burocrazia, e le oggettive difficoltà che tale situazione comporta, parliamo di una sorta di magia, che nessuna fatina al mondo sarebbe stata in grado di realizzare in appena 30 giorni.
Infatti, dallo scranno capitolino è puntualmente partito il ricorso.
Una richiesta di sospensione, con altrettanta prevedibilità, puntualmente respinta dal Tribunale amministrativo, che di fatto, ha invece fissato per il prossimo 25 maggio una camera di consiglio per discuterne collegialmente. Slitta così anche il probabile commissariamento del Campidoglio per la gestione dei rifiuti.
Ora c’è da augurarsi che nel frattempo, sotto l’aspetto estetico ed igienico, come dicevamo, non debba essere la città a pagarne lo scotto, attraverso i soliti accumuli di sacchetti di spazzatura a ridosso dei cassonetti.
Anche perché, sempre più velocemente, ci si avvicina alle comunali, ed il tema dei rifiuti è parte integrante delle politiche cittadine. Non a caso il centrodestra non ha perso occasione per ‘bacchettare’ sia la Regione che il Comune, accusando entrambi di una gestione fallimentare. Dunque, che piaccia o meno, all’interno delle cabine elettorali anche la monnezza ha il suo peso…
Max