Ormai già da mesi è un reato quello del caporalato, disciplinato da dure pene ma, nonostante ciò lo sfruttamento sembra continuare. La cronaca ci porta in Puglia, per lesattezza a Castellaneta e Ginosa, comune tarantini, dove decine di cittadini extracomunitari (ne sono stati censiti 35), venivano sfruttati come braccianti agricoli. Costretti a lavorare senza sosta domenica compresa – per 17 ore al giorno, venivano retribuiti con una paga di circa 4 euro allora che, tradotta in mensilità non superava mai i 200 euro. Gli sfortunati braccianti infatti da quanto guadagnato in un mese erano costretti a detrarre (a vantaggio del datore di lavoro, e del suo caporale), i costi del posto letto, delle sigarette, per i generi alimentari e di prima necessità e, oltretutto, quelle per il trasporto. Le indagini non sono state semplici, e gli investigatori hanno dovuto muoversi con grande cautela per documentare questa orribile bolgia dantesca. Poi, stamane, il blitz effettuato dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Taranto, della Compagnia di Castellaneta e della Stazione di Marina di Ginosa, con il supporto di un elicottero del 6° Elinucleo Carabinieri di Bari Palese e del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno. Giunti nei campi dei comuni di Castellaneta e Ginosa, i militi (su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Giorgia Villa), hanno quindi dato esecuzione ai due provvedimenti cautelari in carcere emessi dal gip del Tribunale di Taranto, Giuseppe Tommasino. Intermediazione illecita di manodopera e sfruttamento del lavoro nellipotesi aggravata, estorsione, furto aggravato, lesioni personali, tentata violenza privata in concorso, sono i reati contestati al 43enne S.F., titolare dellimpresa agricola di Ginosa Marina, ed al romeno 25enne P.M.A., 25enne rumeno, ritenuto laguzzino-caporale. In seguito al blitz sono poi stati deferiti a piede libero altri tre rumeni i quali, in concorso con il 25enne arrestato, hanno provocato lesioni personali a un loro connazionale nel corso di una spedizione punitiva, seguita alla segnalazione che la vittima avrebbe fatto alla Polizia Giudiziaria sulle irregolarità e i soprusi in corso.
M.