Ricostruzione del Ponte Morandi: lontano Gemme, probabile nomina di Bucci

    Continua la polemica per la candidatura del commissario straordinario per la ricostruzione del Ponte Morandi di Genova. Claudio Gemme sembrerebbe ormai scartato dalla rosa delle ipotesi a causa del suo ruolo di manager per Fincantieri, che i Cinque stelle vedono come un presunto conflitto di interessi. I vertici dell’esecutivo starebbero dunque cercando un nuovo profilo, anche tra i ruoli istituzionali: tra questi si è parlato anche del sindaco di Genova, Marco Bucci, che ha detto: “So che ci stanno lavorando da sabato, a me l’hanno detto venerdì”. “Ritengo di essere ancora in pista” avrebbe però ribattuto Gemme. Secondo il manager i conflitti di interesse emersi nelle ultime ore “sono risolvibilissimi, nel caso ci fossero”. E anche il sindaco di Genova precisa: “Sono stati bruciati tanti nomi in questo modo, non vorrei si bruciasse anche il mio”. I presunti conflitti d’interesse a carico di Claudio Gemme sarebbero dovuti al fatto che Fincantieri potrebbe essere l’azienda che costruirà il nuovo viadotto e che i familiari del manager hanno una abitazione nella “zona rossa”, quella degli sfollati per il crollo. “Dal punto di vista dell’analisi, della disclosure, stanno facendo un ottimo lavoro però lo facciano per tutti, io sono un professionista e un manager e ritengo che sia giusto fare tutti i passi possibili e immaginabili per avere poi un percorso veloce”, spiega ancora Gemme, parlando dell’analisi dei requisiti dei candidati alla nomina di commissario alla ricostruzione. 
    “Non ne so assolutamente nulla”. Così il sindaco di Genova Marco Bucci, durante la seduta del consiglio comunale dedicata al decreto urgenze, ha risposto alla capogruppo del Pd Cristina Lodi che gli ha chiesto chiarimenti sulla nomina del commissario alla ricostruzione. “Pare sia sempre più certo che non sia Claudio Andrea Gemme”, ha detto la consigliera Dem. “Non ne so nulla perché non è qualcosa che decido io, come non so chi sarà il prossimo Papa”, ha tagliato corto il primo cittadino. Secondo Bucci “una percentuale di quanto richiesto da noi è nel decreto, per il resto dobbiamo ancora lavorare per negoziare, se poi non otterremo tutto durante la discussione in parlamento – ha concluso – vedremo cosa fare, l’idea di scendere a Roma in spedizione con le barche resta”. Intanto il dipartimento nazionale di Protezione civile della presidenza del Consiglio dei ministri ha stanziato ieri sera i primi 19 milioni di euro sui 33,4 previsti per coprire le spese d’emergenza a seguito del crollo del ponte Morandi. Lo ha riferito il presidente della Regione Liguria e commissario per l’emergenza Giovanni Toti in Consiglio regionale. Toti ha anche reso noto che Società Autostrade ha accettato di stanziare un milione di euro per coprire le spese di istallazione del sistema di monitoraggio tramite sensori dei due monconi del ponte Morandi. “Abbiamo chiesto ’in danno’ ad Autostrade di coprire i costi, la società ha accettato. A breve saranno comunicati i primi dati rilevati dai sensori per stabilire se gli sfollati potranno tornare nelle loro abitazioni per riprendere gli oggetti personali”, ha detto il governatore. Toti ha spiegato che le risorse già stanziate o in arrivo per l’emergenza post crollo del ponte Morandi andranno per 3 milioni e 23 mila euro circa a interventi di soccorso di prima assistenza alla popolazione. Poi ci sono 12 milioni di euro per le infrastrutture viarie del Comune tra cui la nuova ’Via della Superba’, 6 milioni e 700 mila per il trasporto pubblico. Ma anche 5 milioni e 700 mila per il servizio sanitario regionale. Gli altri saranno così ripartiti: 2 milioni per gli alloggi pubblici per gli sfollati, un milione e mezzo per gli sfollati che hanno scelto un’autonoma sistemazione, 500 mila euro per le spese funerarie dei familiari delle vittime, 150 mila per le spese sostenute dal volontariato, 150 mila per la manutenzione straordinaria e la viabilità urbana, 800 mila per la gestione dei rifiuti, 250 mila per le spese del presidio dei vigili del fuoco, 20 mila per il rimborso delle spese della Commissione di esperti, 600 mila per l’esercito italiano (attività antisciacallaggio), 50 mila per il personale della Protezione civile nazionale.