“Il richiamo del vaccino Covid in vacanza? Mi sembra una soluzione molto intelligente”. Sono le parole di Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova che, parlando all’Adnkronos Salute, commenta la proposta vagliata dalle Regioni per la somministrazione della seconda dose ai turisti che fanno soggiorni lunghi. “D’altronde – dice Bassetti – se uno va un mese in Piemonte in montagna ed è ligure, oppure viene in Liguria da Milano perché ha la casa a Santa Margherita, è ragionevole pensare che la dose di richiamo gliela facciano nel paese dove spende tanto tempo. Se invece io vado una settimana in vacanza all’Isola d’Elba, piuttosto che in Sardegna, e la mia dose di richiamo cade proprio in quella settimana lì – sollecita l’infettivologo – ci vuole una maggiore elasticità: o la faccio prima o dopo. Non succede niente. Cerchiamo di essere maggiormente flessibili. L’obiettivo – sottolinea – è di vaccinare più persone possibili con due dosi per arrivare a ottobre con il numero maggiore di persone vaccinate”.
Oltretutto, ricorda Bassetti, “tutti gli studi ci stanno dicendo che mischiando insieme i vaccini, ovvero quelli a mRna con quelli a vettore virale, o mettendo la seconda dose un po’ più in là fino a 60 giorni, i vaccini funzionano bene. Non dobbiamo essere rigidi. Io penso – conclude – che sarebbe molto più utile se il Comitato tecnico scientifico si esprimesse su una maggior dinamicità di queste decisioni, come appunto mischiare i vaccini e ritardare le dosi, piuttosto che su quante persone devono sedersi a tavola”.