E’ stata insignita anche a Ornella Juliana Piccinni – ricercatrice della sezione di Roma 1 dell’Infn presso l’Amaldi Research Center della Sapienza Università di Roma e membro della collaborazione Virgo – con il premio L’Oreal-Unesco “Per le Donne e la Scienza 2021”. Nel corso di un evento online, sono stati annunciati infatti i nomi delle vincitrici dell’edizione italiana del premio L’Oréal-Unesco e tra le sei giovani scienziate premiate c’è anche Piccinni. Il premio L’Oréal Unesco é un appuntamento annuale di riferimento nell’ambito delle iniziative volte a sensibilizzare il pubblico nei confronti dell’essenziale ruolo svolto dalle donne all’interno dell’impresa scientifica. L’Infn riferisce che la scienziata si è aggiudicata una borsa di studio del valore di 20.000 euro grazie a un progetto dedicato alla modellizzazione e all’individuazione dei segnali gravitazionali prodotti dalle magnetar, stelle di neutroni con un campo magnetico estremamente intenso.
Istituito nel 2002 dall’azienda francese di cosmesi L’Oréal, in collaborazione con la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, il premio “Per le Donne e la Scienza” prevede l’assegnazione di finanziamenti economici di pari importo a 6 scienziate under 35 attive nei campi delle Scienze della Vita e della Materia, al fine di favorire e supportare il loro lavoro di ricerca e la loro crescita professionale in università o centri di ricerca italiani. La giuria responsabile della selezione dei progetti sottoposti dalle candidate è presieduta dal 2017 da Lucia Votano, dirigente di ricerca dell’Infn.
“L’idea alla base del mio progetto, su cui grazie alla borsa vinta oggi si concentrerà la mia attività di ricerca per i prossimi dieci mesi – ha spiegato Ornella Juliana Piccinni – è quella di sviluppare una linea specifica di analisi per lo studio di segnali gravitazionali emessi da magnetar, stelle di neutroni giovani prodotte a seguito, per esempio, della fusione di sistemi binari composti da almeno una stella di neutroni progenitrice e contraddistinte da una elevata rotazione e da un campo magnetico estremo”. “Le onde gravitazionali generate da questi oggetti estremi -ha proseguito la ricercatrice- dovrebbero infatti essere caratterizzate da una persistenza maggiore rispetto a quelle oggi rivelate con gli interferometri Ligo e Virgo”.
Piccinni ha spiegato che “la rivelazione di segnali con queste caratteristiche potrebbe perciò confermare ulteriormente l’esistenza delle magnetar, ancora oggi oggetto di discussione nella comunità scientifica. In aggiunta, l’identificazione della controparte elettromagnetica di queste onde gravitazionali ci fornirebbe ulteriori dettagli sulla loro sorgente e rappresenterebbe un’ulteriore successo della cosiddetta astronomia multimessaggera”.
Advanced Virgo, insieme ai due rivelatori statunitensi Advanced Ligo e a quello giapponese Kagra, è uno dei quattro interferometri laser che compongono la rete internazionale di osservatori dedicati alla rivelazione delle onde gravitazionali. Situato a Cascina, in provincia di Pisa, è ospitato presso l’Osservatorio Gravitazionale Europeo Ego, fondato nel 2000 dall’Infn e dal Centre National de la Recherche Scientifique francese (Cnrs). Oltre al fondamentale contributo fornito allo studio delle onde gravitazionale attraverso il ruolo svolto all’interno della collaborazione Virgo, l’Infn è oggi capofila del progetto Einstein Telescope (Et), che prevede la realizzazione di un interferometro di nuova generazione. Uno dei siti candidati a ospitare questa futura grande infrastruttura di ricerca è la miniera di Sos Enattos, in Sardegna.