In realtà, a domandarle con puntuale insistenza se intenda ricandidarsi, è più una ‘curiosità’ dei media che non la ‘speranza’ della maggior parte dei romani i quali, in merito ad un’eventuale Raggi bis, sembrano abbastanza scettici.
Lei invece ‘nicchia’, seguendo l’apparente linea ‘acqua e sapone’ indugia, generalizza anche se, come vedremo, quando poi si tratta di dare contro a chi non la pensa come lei, da ‘vera’ grillina, lo fa senza risparmiarsi in termini e giudici negativi.
Coì stamane, a porre il ‘domandone’ è stato un programma de La7: “La ricandidatura? ‘E’ un tema sul quale non mi sono ancora espressa, non ho sciolto alcuna riserva. Molti cittadini me l’hanno chiesto ma questo è il momento della responsabilità e bisogna continuare a lavorare. Siamo ancora in piena crisi economica e sociale, è il momento di lavorare a testa bassa, le poltrone non sono un argomento che deve essere toccato adesso”.
Quindi l’attuale sindaca della Capitale smentisce di un incontro avvento con Grillo, garante del Movimento: “Non c’è stato nessun incontro, io e Beppe ci sentiamo spesso ma non è un tema di cui parliamo. Abbiamo un paese in ginocchio ribadisce”.
Inevitabilmente, visto il ‘papocchio’ governativo, le viene allora domandato se per il bis avrebbe eventualmente l’appoggio da parte del Pd: ”La domanda in questo momento non ha alcun senso di realtà”, ribatte la Raggi, che poi ‘attacca’, “A volte il Pd dovrebbe fare pace con sé stesso. Noi immaginiamo che il Pd sia un partito di sinistra ma su Roma per quanto riguarda Atac, che ho trovato sull’orlo del fallimento, il Pd ha votato un referendum per privatizzarla. Mi chiedo: il Pd è di sinistra o cosa’’.
Quindi, tornando al suo ‘mestiere’ la prima cittadina prova a fare un quadro della situazione nella sua città: ”A metà aprile avevamo erogato già oltre 25mila buoni pasto, quando alcune città italiane, tra le più grandi, stavano ancora cercando di maneggiare le domande che arrivavano. Ad oggi, in base a una tabella Anci pubblicata oggi, Roma capitale ha erogato oltre 70mila buoni pasto, andando a supportare 200mila persone. Roma capitale ha fatto tutto quello che doveva fare e molto di più. Se in base alle regole non si ha diritto al buono spesa, noi abbiamo dato il pacco alimentare”.
Ma non solo, aggiunge la sindaca, ’’Dagli ultimi dati Poste ci dice che ha in giacenza oltre 10mila buoni spesa. Il che vuol dire che alcune persone che si agitavano forse non ne avevano così diritto se non lo hanno ritirato perché è in giacenza alle Poste”.
Evita poi il peggio, scegliendo il silenzio quando qualcuno le chiede cosa pensi della gestione lombarda: “faccio il sindaco di Roma e non mi voglio ergere a giudice del lavoro degli altri, perché ciascuno di noi ha cercato di fare il massimo a supporto della propria popolazione. Dico solo che non mi piacciono i processi mediatici, soprattutto nei confronti di chi ha operato in buona fede”. Poi, anche qui, la ‘stoccata’: “Ci sono i giudici e giudicheranno loro”.
Tuttavia, si limita a far notare la Raggi, ’’Nello stesso tempo in questi anni passati si è assistito allo smantellamento progressivo della sanità pubblica in favore di quella privata. Tutto questo ha determinato un peggioramento di alcune pre-condizioni di partenza – fa notare giustamente – se poi non ci sono i posti negli ospedali pubblici nel momento in cui c’è una epidemia il danno si paga”.
Infine, sull’annoso problema sfratti, la sindaca romana ribadisce che a suo avviso ”il centrodestra mistifica, sa bene che gli sgomberi non li fa il sindaco ma la Prefettura. Su CasaPound la battaglia è stata diversa. Ho sempre evidenziato che in quell’immobile, di proprietà del Demanio, da 20 anni c’era una occupazione illegale. Il Demanio ha preso a cuore la questione e si è rivolto alla Procura che ha notificato un provvedimento di sequestro. Adesso la Prefettura si occuperà di inserirlo nel piano sgomberi e il Comune, come sempre, darà massima assistenza a tutte le fragilità presenti. La destra mischia un po’ le mele con le pere per fare un po’ di confusione’’.
Max