Nessun atterraggio e nessun decollo fino alle ore 19 locali. E quanto accaduto nell’aeroporto di Catania, che nella giornata di sabato 5 dicembre, è rimasto chiuso a causa dell’emissione della cenere vulcanica dall’Etna. Il traffico e le rotte aere, durante episodi di eruzione vulcanica, vengono deviati in funzione della dispersione della nube vulcanica e per la presenza di ceneri sulle piste di atterraggio. Lo ha reso noto, la società di gestione dello scalo di Fontanarossa, la Sac, che ha indetto la chiusura del settore di volo B3 con “rateo zero su Catania” fino alle ore 19. Già da questa mattina, si è registrato un netto miglioramento dell attività vulcanica che ora è in diminuzione. L’Etna , è un complesso vulcanico originatosi circa 600.000 anni fa e rappresenta il vulcano più grande dell’Europa e tra quelli più attivi del mondo. Le sue frequenti eruzioni nel corso della storia hanno modificato, anche profondamente, il paesaggio circostante e minacciato le popolazioni che nei millenni si sono insediate intorno ad esso. L’attività esplosiva, prodotta dalla violenta ed improvvisa espansione dei gas vulcanici contenuti nel magma, che ne provocano la frammentazione, nei giorni scorsi a partire dal giorno 3 dicembre, ha registrato i picchi più intensi da vent’anni a questa parte. Infatti durante gli episodi di fontana di lava più violenti, una colonna eruttiva, formata da gas e piroclastiti, può raggiungere alcuni km di altezza. Cenere e lapilli iniziano a cadere depositandosi a terra. La stessa fenomenologia può verificarsi anche in concomitanza di un attività esplosiva prolungata per giorni o settimane, come è avvenuto durante le eruzioni 2001 e 2002-03. Dal capoluogo etneo ancora oggi è visibile l’eruzione nei crateri sommitali, ma è in netto calo l’emissione di cenere. L’attività e i fenomeni parossistici vengono monitorati costantemente dall’ Ingv, istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania. Intanto è operativo da stamani, dalle ore 6 e 30 locali, l’aeroporto di Fontanarossa, chiuso la notte scorsa all’una a causa della cenere vulcanica caduta abbondante nelle scorse ore e sospinta dai venti verso nord, in direzione della costa Tirrenica della Sicilia.