Intervistato dalla testata giornalistica Affaritaliani, il capo politico del M5s, Vito Crimi, ha in qualche modo ‘anticipato’ – o dato idea – la posizione del governo rispetto alla data del 3 giugno quando, finalmente si potrà tornare a spostarci fra regioni differenti.
Regioni e contagi: non tutte mostrano gli stessi dati
Ora il problema quale è? Che, a detta della ‘maggior parte’ dei virologi – e di alcun membri del Cts – purtroppo non tutte le regioni mostrano eguali dati in merito al numero di positivi e contagi. Persistono infatti ancora delle aree dove, seppure in calo, i contagi continua però a rappresentare un problema. Lo stesso Brusaferro – ne parliamo in un altro articolo – proprio perché il virus è ancora circolante, e non avendo l’Italia acquisito uno status tale da aver maturato la cosiddetta ‘immunità di gregge’, è ancora a forte rischio e, anticipa il presidente dell’Iss, ci si potrebbe addirittura aspettare una seconda ondata d contagi con l’arrivo dell’autunno.
Detto questo, c’è però da affrontare il tema economico e qui come tuti sappiamo, sono proprio le regioni più ‘virtuose’ ad accusare il maggior numero di contagi. Di qui il sospetto che, proprio per questo motivo, si tenda forse in qualche modo ad ‘accelerare’ le riaperture. Ma se il governo pensa che sia invece possibile, allora meglio così.
Crimi: “Il 3 riapriranno tutti, senza differenziazioni”
Come ha infatti affermato Crimi, ”Il governo ha sempre fatto tutte le scelte, a volte impopolari, basandosi su dati scientifici. Ma quando decide deve tener conto anche di tanti altri fattori, a 360 gradi, come quelli socioeconomici. Ci si aspetta una riapertura il 3 giugno e non credo sia il caso di prorogare ulteriormente. E per quella data credo che si debba aprire senza differenziazioni tra Regioni”…
Max