Sempre controversi e malleabili rispetto ad ogni minima oscillazione determinata dal sofferto grafico del mercato del lavoro, i dati relativi alla disoccupazione continuano ad altalenare tra ansia e speranza. Ne sa qualcosa lIstat che, specificando di volta in volta la provvisorietà delle sue rilevazioni, è perennemente impegnata ad inseguire percentuali spesso modeste, ma comunque significative per restituire boccate di ottimismo ad un platea di disoccupati, sempre in bilico sul baratro dellindigenza. Ora si torna a sperare perché, rispetto a febbraio, lo scorso marzo iltasso di disoccupazione è salito all11,7%, dunque di un 0,1 punto percentuale in più. Dunque un buon marzo in virtù del sensibile aumento del numero di occupati (+0,9%, pari a +213mila). Stessa musica anche per i giovani disoccupati la cui percentuale è scesa al 34,1%: 0,4 punti percentuali in meno rispetto a febbraio scorso. Entrando nello specifico, lincremento registrato riguarda i lavoratori dipendenti (+310 mila, di cui +167 mila a termine e +143 mila permanenti), di contro calano però gli indipendenti (-97 mila). Aumenta il numero di occupati per entrambe le componenti di genere; la crescita è particolarmente accentuata tra gli ultracinquantenni (+267mila) e in misura più contenuta tra i 15-34enni (+62 mila), mentre calano i 35-49enni (-116 mila). Nello stesso periodo aumentano anche i disoccupati (+2,9%, pari a +86 mila) e calano sensibilmente gli inattivi (-2,8%, pari a -390 mila). Cè da sottolineare che, a marzo 2017 la stima degli occupati è rimasta sostanzialmente stabile rispetto a febbraio, rilevando invariato il numero di occupati maschi, ma con il lieve calo di quello delle donne. L’occupazione cala nell’ultimo mese tra gli ultracinquantenni (-55 mila) e aumenta nelle restanti classi di età, in particolare quelle più giovani (+44 mila tra i 15-34enni). Cresce il numero di lavoratori dipendenti (+63 mila), sia permanenti (+41 mila) sia a termine (+22 mila), mentre calano gli indipendenti (-70 mila). Il tasso di occupazione è stabile al 57,6%. Complessivamente, si evince infine dai dati provvisori diffusi dallIstat, l’incremento della disoccupazione nell’ultimo mese è determinato dalla componente maschile (+2,7%) a fronte di un lieve calo per quella femminile (-0,1%). Il tasso di disoccupazione sale al 10,9% tra gli uomini (+0,3 punti percentuali) mentre rimane stabile tra le donne al 12,7%. Il calo degli inattivi tra i 15 e i 64 anni nell’ultimo mese riguarda esclusivamente gli uomini (-0,9%) a fronte di un lieve aumento tra le donne (+0,1%). Certo preoccupa la vastità delle persone in cerca di occupazione, che a marzo è in crescita su base mensile (+1,4%, pari a +41 mila). Il dato inquietante, per lappunto, è rappresentato dall’aumento nella quasi totalità dei casi dalla massiccia presenza di uomini ultracinquantenni.
M.