Larte del restauro in Italia è diventata oramai nobile, segno della salvaguardia del patrimonio artistico di cui il nostro Paese abbonda. Il restauro è stata la nostra ancora di salvezza alla degradazione in cui versano alcune opere, nonché alcuni monumenti italiani. Se non cera il restauro, gli scavi di Pompei sarebbero oramai perduti o il tetto della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami (crollato questestate) non sarebbe tornato al suo antico splendore. Grazie a questa che è più una tecnica che un arte, possono venire fuori nuovi reperti che non sono stati scoperti fino ad ora. Il caso che ha riguardato Brescia. Infatti è stato scoperto un affresco del Romanino mai visto, rimasto sepolto per decenni sotto lintonaco allinterno della chiesetta di San Nicola di Tolentino, situata nella casa di riposo di Pisogne vicino a Brescia. Tutto è iniziato dai lavori per arrestare le infiltrazione nella cupola del presbiterio: sotto lintonaco è stato rinvenuto un vero e proprio tesoro che arricchisce ulteriolmente il patrimonio dellartista Girolamo Romanino in Vallecamonica. Nellaffresco, che si può datare in un periodo compreso tra il 1533 ed il 1537, vi sono la Beata Vergine e lArcangelo Gabriele. La scena immortalata, come sostiene il Giornale di Brescia, è quella dellAnnunciazione: da un lato, infatti, si scorge il profilo della Vergine di Nazareth con la mano posta sul petto, dallaltro langelo che si rivolge con unespressione verso di lei. I restauri, che sono costati allincirca 130mila euro, sono stati appena terminati dopo un anno e mezzo di lavori. “La fortuna aiuta gli audaci! Un bel regalo per la comunità di Pisogne che sempre più modella la propria identità territoriale quale città darte a vocazione turistico culturale” ha scritto su Facebook il sindaco di Pisogne, Diego Invernici, mettendo sulla bacheca le foto dellinaugurazione avvenuta domenica 23 dicembre, lantivigilia di Natale.