(Adnkronos) –
La formazione del capitale umano e l’innovazione dell’offerta didattica sono centrali per la gestione delle infrastrutture di trasporto. Lo evidenziano Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano e presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane, e Marco Belloli, ordinario del dipartimento di Meccanica dell’ateneo milanese, in un intervento su Infra Journal, il webmagazine del Gruppo Atlantia dedicato alle tematiche di mobilità.
“Città sempre più smart, vettori innovativi, collegamenti nazionali e internazionali altamente complessi, problemi di sicurezza e di impatto ambientale – scrivono i due accademici – sono solo alcune delle criticità alle quali gli esperti di mobilità saranno chiamati a far fronte. Un settore che richiede non solo competenze tecnico-ingegneristiche, ma anche gestionali e di visione. Vere priorità per le imprese e gli enti che, a vario titolo, operano nel settore”.
Il ruolo dell’università – proseguono – è dunque quello di fare da collante: formazione e ricerca da un lato, innovazione dall’altro secondo una visione strategica che parte da aspetti puntuali, ma che finisce con l’abbracciare una prospettiva di sistema. Le infrastrutture rappresentano infatti l’ossatura di un paese, l’Italia, che vogliamo moderno, avanzato, collegato con l’Europa, al centro di dinamiche economiche di crescita. E come per tutti i sistemi avanzati, quest’immagine dipende, in larga parte, dalla nostra capacità di investire in innovazione, formazione e ricerca”.
“Il corso di Laurea Magistrale in Mobility Engineering, insieme a numerosi corsi interdisciplinari, rappresenta la chiave di volta per la formazione delle figure tecniche in grado di progettare e gestire sistemi innovativi” conclude l’intervento.