Matteo Renzi e il ‘caso Autogrill’, parla a Report la testimone. “Ho assistito a un incontro tra Matteo Renzi e un uomo che non ho riconosciuto, ma del quale ho appreso l’identità dal vostro servizio. Mi sembrava strano che un senatore della Repubblica Italiana si vedesse con una persona che già lo attendeva accompagnata da altre due di scorta in un’area appartata di un autogrill”, spiega l’insegnante che il 23 dicembre scorso ha ripreso con il suo cellulare l’incontro tra il leader di Italia Viva, di ritorno dal carcere di Rebibbia dove era andato a fare visita a Denis Verdini, e il dirigente del Dis, Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, Marco Mancini.
La donna quel giorno ha raccontato di essersi fermata in quello stesso autogrill a Fiano Romano (di cui il senatore ha presentato un esposto per acquisire le immagini delle telecamere) per permettere al padre, costretto – dice lui stesso a Report – ad assumere farmaci “abbastanza potenti” diuretici, di andare al bagno. Renzi, che ha più volte messo in dubbio l’esistenza della testimone, tra le domande provocatoriamente poste ha chiesto come fosse possibile che il cellulare avesse potuto riprendere 40 minuti di incontro senza scaricarsi. “Non ho ripreso tutti e 40 minuti, il video dura 28 secondi” ribatte pronta la donna, rimasta a poca distanza dai due fino a quando entrambi sono risaliti nelle rispettive macchine. Renzi in direzione di Firenze “lo so perché ci ha superato al casello di Roma Nord, mentre non ho più incrociato l’auto del suo interlocutore, pur non andando a velocità sostenuta” dice ancora la donna.
Ancora lei, a Report, spiega di esser riuscita a sentire “l’uomo brizzolato” congedarsi da Renzi dicendogli che sarebbe rimasto “a disposizione”. “Li ho sentiti perché si sono avvicinati alle auto, e quindi alla mia, e avevo il finestrino leggermente aperto”, chiarisce ancora l’insegnante. Renzi si chiede come mai quel video sia stato fatto uscire quattro mesi dopo. “Ma io ho inviato il filmato il 31 dicembre, alle 11, alla redazione web di un quotidiano nazionale. A quella mail non ho mai ricevuto risposta”, ribatte la diretta interessata.
“Non ho mai avuto rapporti professionali ed economici di sorta con alcuna azienda lussemburghese, ivi compresa la casa di produzione Tarantola. Non sono mai stato fonte remunerata di alcuna trasmissione radiotelevisiva e nel caso di Report, pur essendo stato contattato da Danilo Procaccianti in occasione dell’inchiesta su Alitalia e Piaggio dello scorso novembre, ho preferito non fornire informazioni né intervenire”. Lo scrive Francesco Maria Tuccillo in un messaggio fatto pervenire alla redazione di Report e pubblicato dalla trasmissione su twitter, dopo che in un’interrogazione parlamentare firmata dal deputato di Italia Viva Luciano Nobili lo si menziona come ipotetica fonte del servizio “Allacciate le cinture”, fonte ‘coperta’ che sarebbe stata retribuita con una fattura da 45mila euro che sarebbe stata pagata dalla Rai a una società lussemburghese, la Tarantula. L’ex manager di Finmeccanica e Piaggio Aerospace smentisce però qualunque coinvolgimento nella lettera inviata a Sigfrido Ranucci.