(Adnkronos) – “E’ stata portata davanti all’audit la lettera anonima contro Ranucci. Una storia, a mio parere, sollevata in modo strumentale da alcuni soggetti della Vigilanza Rai, che avrebbe fiaccato un toro, ma che alla fine si è dimostrata falsa: questo è lo spartiacque, Ranucci è stato accusato di cose infami e l’audit ha dimostrato che non c’era nulla di vero nelle contestazioni che gli erano state mosse, se non calunnie. E proprio nel giorno in cui l’amministratore delegato della Rai doveva ufficializzare alla Commissione di Vigilanza l’esito di quell’audit favorevole a Ranucci, saltano fuori conversazioni di mesi prima”. Milena Gabanelli, conduttrice e autrice di Report per 20 anni fino a quando ha passato il testimone a Ranucci e ora impegnata con il Corriere della Sera e La7, offre all’Adnkronos il suo punto di vista sul caso Ranuggi-Ruggieri (il deputato di Forza Italia che ha letto i messaggi inviatigli dal giornalista in commissione di Vigilanza), precisando che il suo intento non è entrare nel merito di quei messaggi.
“Non conosco a fondo il contesto di quei messaggi e non sono un giudice, ma il tema è che si è cercato di colpire nella parte morale, che è la cosa più brutta, una persona sotto scorta, e questa persona ha manifestato questo disagio con parole dure. Certo non sono parole che si devono usare, ma vediamo il contesto in cui è avvenuto tutto questo. Se le persone vengono lavorate ai fianchi possono sbottare. Non doveva mandare quei messaggi, anche considerato il suo ruolo, doveva controllare le proprie emozioni, tuttavia capisco la reazione umana”.
“Ranucci è stato 10 anni nella mia stessa stanza. Si può cambiare nella vita ma sarebbe un cambio molto radicale. Io non ho dubbi sulla sua onestà morale e intellettuale – scandisce la Gabanelli – Questa vicenda mi sembra un gran polverone su nulla. Il tema è che bisogna spuntare quella trasmissione”.