RENZI, SAREMO PIÙ FORTI DI CRISI E PAURA, RIDUZIONE DELLE TASSE DI 18 MLD

    matteo-renzi.jpgE’ un momento in cui è forte il sentimento di rassegnazione e di stanchezza. Quanti dicono “ah, non ce la faremo mai”. E invece noi ce la faremo, ce la faremo perché siamo più forti della crisi, più forti della paura, più forti anche delle debolezze che ha il sistema Paese. Lo afferma Matteo Renzi alla Cna. “Ce la faremo – ha detto il premier – perché siamo più forti della crisi, siamo più forti della paura, siamo più forti delle debolezze che il sistema Paese ha. Questo non significa negare i problemi. Quelli che dicono ’Ah, ma dobbiamo nascondere la polvere sotto al tappeto’ sbagliano. Però sbaglia profondamente tanto chi punta sulla rassegnazione, sul pessimismo, chi dice tanto non ce la faremo mai”. Parlando di “una riduzione di 18 miliardi di tasse”, Renzi sottolinea che “per la prima volta lo Stato che dimagrisce anziché ingrassare. La riduzione delle tasse come un inizio di un processo rivoluzionario, questo è il nostro obiettivo: non soltanto gli 80 euro per i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, ma anche un abbassamento dell’Irap, una semplificazione delle procedure, la possibilità per chi dal primo gennaio creerà posti di lavoro a tempo indeterminato per i primi tre anni di non pagare i contributi. Un investimento cioè sul futuro, sul domani del nostro Paese”, sostiene Renzi. “L’Italia oggi è divisa tra chi pensa che di fronte ad un problema si debba urlare più forte e alimentare il problema per creare ancora più tensioni e chi invece, rimboccandosi le maniche, facendo il proprio pezzo di strada questo paese lo rimette in gioco. Quelli siamo noi, quelli siete voi, quella è l’Italia che porterà il Paese fuori dalle sabbie mobili dal pantano” ha aggiunto il presidente del Consiglio  Camusso, persone normali, non eroi,creano futuro Paese – “Il futuro di un Paese non può essere fatto da eroi, ma da persone normali. Quando si indicano degli eroi, bisogna indicare persone che fanno cose straordinarie”. Lo ha detto il segretario Cgil, Susanna Camusso: “Il premier dovrebbe ricordarsi che se gli imprenditori hanno attraversato questa crisi è perché c’erano i lavoratori con i loro sacrifici”. La situazione attuale del Paese “è la conseguenza di non aver cambiato il senso delle politiche che si fanno. Se non ci sono investimenti, se non si aprono cantieri, se non si dedicano risorse a progetti diretti a creare lavoro il Paese non riparte”, ha detto Susanna Camusso sottolineando che “sono anni che ci si affida alla speranza che qualcuno si metta ad investire, ma oggettivamente questo non succede”. “Non aspettare il piano europeo” per ripartire “perché sembra sempre di più un veicolo finanziario e non risorse dirette allo sviluppo”, ha spiegato il leader della Cgil, a margine della manifestazione Flai Cgil-Uila. Ha spiegato che bisogna finalizzare le risorse che ci sono, “cosa che non viene fatta”, intervenire sulla tassazione delle grandi ricchezze, su corruzione ed evasione. Ed evitare “distribuzioni a pioggia” come fa la legge di stabilita’.