“La verità è chel’Italia non è più incagliata nelle secche, che la svolta in questo 2015 c’è stata (lo abbiamo visto fin dai primi giorni con l’elezione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, splendidamente realizzata dallo stesso Parlamento che aveva fallito l’obiettivo due anni prima). E che c’è tanta fame di Italia nel mondo. Dovremo rendere sempre più semplice questo nostro bellissimo Paese. E vedrete che a quel punto non ce ne sarà per nessuno”. Matteo Renzi abbozza un bilancio di fine anno, intervenendo nella sua enews: “Ho segnato le prime quindici cose che mi sono venute in mente. Ma effettivamente l’elenco potrebbe essere molto più numeroso. È solo per dire chequest’anno abbiamo messo mano a tantissimi dossier che erano impantanati da anni. Un anno fa – scrive il premier riassumendo i diversi obiettivi raggiunti dal suo Governo – i gufi preconizzavano (e forse auspicavano) il fallimento dell’Expo. Adesso possiamo dire che è stato un successo. E l’agroalimentare italiano vola come export più del doppio degli altri prodotti che esportiamo. Un anno fa si diceva a mezza voce che non avremmo mai eliminato la componente costo del lavoro dall’Irap e che sarebbe stato impossibile ottenere la copertura per gli 80 euro. Adesso non solo abbiamo confermato queste voci di bilancio, ma abbiamo anche eliminato le tasse sulla prima casa, le tasse agricole e gli 80 euro sono anche per tutte le forze dell’ordine.L’economia torna su, le tasse vanno giù. Un anno fa aggiunde ancora il presidente del Consiglio – l’Italia assisteva ai colloqui di Vienna sull’Iran dalla televisione, perché non eravamo invitati. Adesso siamo protagonisti sia a Vienna sulla Siria, che a Roma e New York sulla Libia. Un italiano sta per assumere la guida dell’alto commissariato per i profughi, un’italiana sta per assumere la guida del Cern. L’Italia è tornata”.
M.