Lo aveva annunciato e così è stato. Matteo Renzi, come promesso, si è seduto sulla poltroncina di ‘Porta a porta’ per lasciare libero spazio al suo ‘sfogo politico’ che, come vedremo, non ha tralasciato nulla.
Intanto, subito via il sassolino dalla scarpa: “se vogliono che ce ne andiamo va bene, ma ce lo devono dire – ha esordito il leader di Italia Viva, riferendosi alle continue diatribe con la maggioranza di questi giorni – Hanno provato a farci fuori ma non ce l’hanno fatta. Hanno cercato di raccogliere i senatori responsabili. Ma non c’è niente di male se il presidente del Consiglio, qualche suo collaboratore o esponente della maggioranza dice ‘togliamoci di torno Renzi perché non ci dice di sì sulla giustizia’. E’ loro diritto provarci, ma la prossima volta farebbero meglio a riuscirci“.
Quindi la prescrizione, “se nulla cambierà Italia viva presenterà la mozione di sfiducia al ministro Bonafede. Ma voglio essere ottimista, spero prevalga il buonsenso. Se vogliono i nostri voti prendessero le nostre idee, una ogni tanto. Non sono un rompiscatole, non faccio il gioco della corda per un fatto personale, sono convinto di quello che faccio“.
Infine una proposta ‘innovativa’, relativa all’elezione del premier, aperta a tutte le forze politiche del Paese: “Non si può andare avanti cosi, con le scene che abbiamo visto – ha infatti affermato Renzi – Faccio un appello a tutte le forze politiche, Zingaretti, Di Maio, Crimi, Conte, Leu, Salvini, Meloni, Berlusconi: fermiamoci un secondo, portiamo il sistema dei sindaci a livello nazionale per eleggere il sindaco d’Italia, la soluzione è l’elezione diretta del presidente del Consiglio. Non butto la palla in tribuna – ha quindi aggiunto specificando che in questo caso non ha interessi personali – Anche se si rompe la maggioranza non si può votare fino all’autunno, è presumibile che fino al 2021 non si vota. C’è un impedimento tecnico, è il momento di pensare prima agli italiani e poi ai partiti“.
Max