Mentre scriviamo è ancora seduto nel salotto di Bruno Vespa (per la puntata che andrà in onda più tardi, in seconda serata su Rai1), ed toni sono sempre quelli di sempre. Sorridente, a tratti serioso, il leader di Italia Viva è ancora una volta, per forza di cose, chiamato a dare una sua lettura rispetto all’attuale situazione di ‘partneriato’ vissuta dal suo ex partito. E lui (forse dimenticando la sua lunga e ‘caotica’ parentesi al Nazareno), ovviamente, non si fa pregare più di tanto: “Il Pd si sta spostando, legittimamente, su una linea di maggiore contiguità con i grillini: una grande alleanza da D’Alema a Toninelli, mi sento male solo a pensarci, con rispetto. Noi facciamo un’altra cosa“.
“il Pd insegue il populismo giudiziario del M5s”
Poi inevitabilmente il tema diviene quello della prescrizione, e qui Renzi tiene a mandare “un abbraccio di solidarietà ai riformisti del Pd che stanno inseguendo i grillini. Noi siamo rimasti fedeli alla legge Orlando, il Pd insegue il populismo giudiziario del M5s. Oggi – ha quindi tenuto a sottolineare riferendosi alla commissione – abbiamo votato per riportare in vigore legge del governo Renzi, il ministro era Orlando, il vice segretario del Pd, per dire che non è possibile che ci sia un processo senza fine. La legge Bonafede è un obbrobrio, votata da Salvini e Bonafede quando andavano d’accordo. Noi vogliamo solo il principio di una giustizia giusta. Il Pd ha votato con Bonafede”.
Max