A settembre in aumento tasso di disoccupazione, ma il numero di occupati cresce e diminuisce il numero di persone inattive, ovvero che non cercano un lavoro e ne lavorano. Il quadro tratteggiato dai dati Istat di oggi appare con piu’ luci che ombre: se e’ vero che il tasso di disoccupazione e’ in crescita al 12,6% dal 12,3 precedente, allo stesso tempo il mese scorso 82 mila persone in piu’ hanno trovato lavoro. A settembre, gli occupati sono 22 milioni 457 mila, in aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente (+82 mila) e dello 0,6% su base annua (+130 mila). Il tasso di occupazione e’ pari al 55,9%, rileva l’Istat, e cresce dunque di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,5 rispetto a dodici mesi prima. Aumenta il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 236 mila, aumenta dell’1,5% rispetto al mese precedente (+48 mila) e dell’1,8% su base annua (+58 mila). Il tasso di disoccupazione e’ pari al 12,6%, in aumento di 0,1 punti sia in termini congiunturali sia nei dodici mesi. Esulta il governo, con il premier Matteo Renzi che scrive un tweet in cui dice che “solo con il lavoro l’Italia riparte” e con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti secondo cui “abbiamo 82 mila posti di lavoro in piu’ che e’ il miglior dato da inizio 2013, quindi ci sono 82 mila uomini e donne che nel mese di settembre sono andati a lavorare”. Un leggero segnale di ripresa si rintraccia anche sui dati che riguardano i giovani: a settembre, rileva l’Istat, sono occupati 930 mila giovani tra i 15 e i 24 anni, in aumento del 2,4% rispetto al mese precedente (+22 mila) anche se in calo del 3,6% su base annua (-35 mila). I disoccupati tra i 15-24enni sono 698 mila. L’incidenza dei disoccupati di 15-24 anni sulla popolazione in questa fascia di eta’ e’ pari all’11,7%, in calo di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente ma in aumento di 0,6 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, e’ pari al 42,9%, in calo di 0,8 punti percentuali rispetto al mese precedente ma in aumento di 1,9 punti nel confronto tendenziale. In diminuzione anche il numero di individui inattivi che cala dello 0,9% rispetto al mese precedente e del 2,1% rispetto a dodici mesi prima. Il tasso di inattivita’, pari al 35,9%, cala di 0,3 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,7 punti su base annua. Nel dettaglio, spiega l’Istat, il tasso di occupazione maschile, pari al 65,1%, sale di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,7 punti su base annua. Quello femminile, pari al 46,7%, sale di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,3 punti in termini tendenziali. Critica appare tuttavia la posizione del leader della Cgil, Susanna Camusso: “E’ sempre positivo quando qualcuno va al lavoro, ma trasformare questo, come ho letto, che siamo alla ripresa, e’ eccessivo”. Secondo la Camusso “bisogna fare attenzione perche’ in questo Paese la ripresa e’ stata annunciata tante volte, ma poi ci siamo trovati in altre condizioni. Dopodiche’ – prosegue il segretario generale della Cgil – i numeri dicono che l’Italia continua ad avere di un tasso di disoccupazione altissimo, in particolare dei giovani. Leggeri aumenti di occupazione ben vengano, ma ci vuole una strategia d’urto piu’ consistente”. “Il Governo – rileva – non sta puntando sull’occupazione, si ritira dietro l’idea: vengano gli investitori, ma pare che attendere il loro arrivo non sia un buon segno rispetto a un paese dove ci sono evidenti segni di deindustrializzazione”.