E’ vero che una cosa sono ‘i fatti interni’ ed altro la politica estera, dove il Paese conta come un’unica entità, senza frammentazioni politiche di sorta. E’ però singolare nella circostanza, assistere all’intervento di un Matteo Renzi così ‘ligio e cortese’, dopo gli ‘strali’ – causa prescrizione – lanciati fino a qualche ora fa ai danni della maggioranza!
Dunque in Senato, dopo che il premier aveva illustrato le sue comunicazioni in merito al vertice di domani, prendendo la parola il leader di Italia Viva ha commentato: ”Lei presidente del Consiglio, ci rappresenta appieno al Consiglio europeo’. Sia coraggioso sul quadro finanziario europeo, la proposta Michel è troppo debole e noi dobbiamo avere il coraggio di dirlo“, ha proseguito Renzi, che ha poi tenuto a sottolineare: “sia chiaro a questa Aula che da parte di Italia Viva sui tema di politica continentale e dell’impegno europeo non è possibile nessuna divisione. Pensare che le fibrillazioni interne possano portare a una presa di distanza delle politiche europee sarebbe sbagliato. Lei, presidente del Consiglio ci rappresenta appieno al Consiglio europeo e rappresenta appieno la nostra comunità nazionale…”.
“La Turchia, un pericolo per l’Europa”
Un intervento quello di Renzi, totalmente improntato ‘sugli Esteri’ e, soprattutto, sull’economia italiana. “Il bilancio 2021-2027 – ha infatti affermato – non è un fatto tecnico ma decisivo. Il rapporto tra Cina e Usa è sempre più complicato, e la vicenda del coronavirus provocherà un rallentamento della locomotiva cinese, inoltre dopo le elezioni americane è lecito immaginare dopo 12 anni di crescita costante una forma di rallentamento, forse di recessione negli Usa. Ci aspettano mesi molto delicati“.
Quindi la Turchia, una presenza ‘ingombrante’ che l’Europa non può continuare a fingere di non notare: “Ci sono potenze fuori dall’Europa che giocano una partita complicata, mi riferisco alla Turchia, la cui scelta strategica di intervenire prima un Kurdistan poi in Libia, segna un pericolo significativo per la Ue. La Turchia non è un problema italiano ma europeo in questa fase“.
Max