RENZI :ANDREMO VELOCISSIMI
Il premier Renzi appare sempre più determinato incurante delle critiche e degli attacchi che provengono, oltre che dall’opposizione, sopratutto dalla minoranza del suo partito e dal Sindacato e , nella convinzione che la determinazione “paga” a livello elettorale, spavaldamente afferma: “Andremo molto rapidamente per rendere l’Italia più semplice ed efficiente con meno politici, riduzione dei poteri delle Regioni e una legge elettorale senza più confusione. Su questo siamo ad passo dalla chiusura e tra dicembre e gennaio chiudiamo“. Per quanto riguarda l’incontro al Quirinale “Il presidente Napolitano non ha bisogno di essere rassicurato, sa perfettamente che se il Parlamento fa le leggi lavorando, come sta facendo, il sabato e la domenica, e se raggiunge gli obiettivi fissati, arriverà alla scadenza naturale del 2018”, Il piano di investimenti presentato da Jean Claude Juncker: “E’ un primo passo, ricordo che qualche mese fa nessuno parlava di flessibilità e ora ci sono segnali. Certo si può fare di più ma sono convinto che l’Italia non sarà salvata dall’Europa ma dagli italiani come fecero i nostri nonni”. Su un’eventuale sfida elettorale con il leader del Carroccio, il premier ha detto: “Con Berlusconi abbiamo un accordo per scrivere insieme le regole del gioco. Poi quando sarà, affronteremo Salvini. Non temo né Salvini nè Berlusconi”. Per quanto riguarda i dissidenti del PD il premier non mostra preoccupazione “No, sono molto più preoccupato dei precari che non delle legittime opinioni diverse nel Pd. Se qualcuno non ha rispettato l’accordo” raggiunto nel Pd sul Jobs act “è un problema suo, problema nostro è ricordare chi è stato dimenticato finora dalle tutele”. “Durante il colloquio di stamattina – si legge nel comunicato del Quirinale – è stato ampiamente esposto il percorso che il governo considera possibile e condivisibile con un ampio arco di forze politiche per quello che riguarda l’iter parlamentare dei due provvedimenti fondamentali già a uno stato avanzato di esame – legge elettorale e legge costituzionale per la riforma del bicameralismo paritario – i quali sono incardinati per la seconda lettura. Un percorso che tiene conto di preoccupazioni delle diverse forze politiche, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra legislazione elettorale e riforme costituzionali”.