Intervenendo all’assemblea dei Circoli Pd, Matteo Renzi è tornato a ribadirlo: “Fuori del Pd non c’è la vittoria della sinistra di lotta e di governo, c’e’ la sconfitta. Chi immagina di fare il centrosinistra senza il Pd vince il premio Nobel della fantasia ma non raggiunge alcun risultato concreto. Noi siamo in un momento in cui la politica italiana sembra improvvisamente in mano alla nostalgia ha aggiunto il segretario del Pd – ci raccontiamo un passato meraviglioso che non è mai esistito. C’è un sacco di gente che riscrive il passato, noi invece vogliamo scrivere il futuro e vi propongo un percorso che superi la nostalgia. Se tu attacchi il Pd, stai attaccando l’unica diga che c’è in Italia contro i populisti. Non sono preoccupato per me, ma io difendo questa comunità di donne e di uomini. Fuori dal Pd non c’è la rivoluzione leninista, ma la Lega e i 5 stelle. Non c’è la vittoria della sinistra di lotta e di governo. Io rispondo alle primarie, non rispondo ai caminetti replica poi Renzi a chi gli suggerisce di essere più inclusivo – Mettetevi l’anima in pace: essere inclusivo non significa mettere d’accordo le correnti per i posti in lista, significa stare in mezzo alla gente. Non ho nostalgia dei tavoloni dell’Unione, con quel meccanismo lì l’Italia si è bloccata. Non ho nostalgia dei tavoloni delle riunioni con dodici sigle, di alleanze che si chiamavano l’Unione e litigavano dalla mattina alla sera e si parlavano addosso. Non ho nostalgia di quando un ministro votava in Consiglio dei ministri, poi scendeva in piazza contro la decisione del presidente del Consiglio, ho nostalgia dell’intuizione del Veltroni del Lingotto: stare insieme non contro qualcuno ma per qualcosa”.
M.