RENZI A 360 GRADI: ‘LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA? CON DAVIGO CONTRO NON SI PUÒ PORRE LA FIDUCIA’. ‘SE NON PASSA IL REFERENDUM, PIÙ PROBLEMI’. ‘PENSIONI? A PICCOLI PASSI’

“Il governo rischia sempre al Senato, questo Parlamento nasce dal fatto che nessuno ha vinto le elezioni. La vicenda è molto semplice; mettere la fiducia dopo che il capo dei giudici, il dottor Davigo, dice che questi provvedimenti sono dannosi o inutili, ho il dovere di ascoltarlo, è una persona assennata. Ci penso due, tre, quattro, dieci volte.Non possiamo mettere la fiducia con una posizione così dura dei nostri amici magistrati”. Davanti ai microfoni degli studi di Rtl 102.5, Matteo Renzi ha spiegato perché il governo non porrà la fiducia al Senato sulla riforma del processo penale. Poi, a ‘spazientire’ il premier, la domanda se, con la prossima manovra, l’Italia rispetterà le regole europee: “Che noia che barba, che barba che noia, sono tre anni che facciamo gli stessi discorsi – è sbottato il presidente del Consiglio – Ci sono delle regole che non condivido ma che rispetto, queste regole noi le rispettiamo tutte. Ancora una volta il deficit va giù, cerchiamo di fare le misure rispettose delle regole europee, ma lavoreremo per cambiarle. Negli altri Paesi nessuno si preoccupa di cosa dirà Bruxelles – ha aggiunto Renzi – La classe dirigente italiana deve vincere questa subalternità culturale alle regole di Bruxelles”. Poi nel corso della diretta sono stati toccati altri temi (“Se questo referendum non passa sarà un problema in più per l’Italia, se passa saremo più forti a livello europeo”, l’unico passaggio sull’argomento), fra questi anche quello legato alla ricostruzione nelle aree del Centro Italia squassate dal terremoto: “i soldi perAmatriceè evidente che stanno fuori dalle regole europee. Con che faccia diciamo agli italiani che non mettiamo i soldi per mettere a posto le scuole perché Bruxelles non vuole? Se io dicessi una cosa del genere sarei preso in giro e aiuterei tutti quelli che odiano l’Europa, i populisti e i demagoghi. I soldi per l’immigrazione siano fuori dal patto di stabilità” dopo che ci hanno lasciati soli a gestire il fenomeno”. Sempre sull’attualità, l’intervista ha poi virato sul Ponte dello Stretto: “Essendo ospite dell’azienda che è in causa con lo Stato per il Ponte sullo Stretto e chiede un risarcimento per centinaia di milioni ho detto: ’Se il ponte diventa lo strumento per unire Milano a Palermo e si collega la Calabria e la Sicilia rimesse a posto, dopo che il percorso per la banda larga è terminato, non è che siccome l’ha detto Berlusconi è sbagliato. Questa cultura dell’odio – ha tenuto a precisare Renzi – non l’ho mai condivisa”. Anzi, ha sottolineato il premier: “Berlusconi è uno dei leader più longevi, ma verrà ricordato più per ciò che non ha fatto che per quello che ha fatto. Ora conduce legittimamente una battaglia per il no al referendum per rientrare in pista lui e D’Alema”. Il premier ha anche colto l’occasione per augurare “dal profondo del cuore” gli auguri per gli ottanta anni Berlusconi compirà domani, aggiungendo anche quelli perPier Luigi Bersaniche domani festeggerà il compleanno. Infine, le pensioni: Renzi ha garantito che “ci saranno le misure e non dipendono dalla trattativa con Bruxelles. Non saranno certo le misure super, iper miliardarie che chiedono giustamente i rappresentanti dei sindacati. Ci saranno con la logica dei piccoli passi. Se uno vuole andare in pensione qualche anno prima rispetto alle nuove regole della Fornero – ha spiegato il presidente del Consiglio – potrà farlo accettando una piccola penalizzazione dello stipendio, non potrà farlo gratis. Non viene rivoluzionato il quadro della Fornero, però si permetterà qualche piccolo scivolo, qualche possibile anticipo. Le minime oggi hanno una sorta di quattordicesima,riusciremo a dare qualche soldo in più a chi prende la minima”.

M.