RENZI: ‘L’ITALIA MERITA UNA LEGGE SULLE UNIONI CIVILI, DECIDERA’ IL PARLAMENTO’. SULL’EUROPA: ‘BASTA SERVILISMO’

Molti i temi ‘toccati’ stamane dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, che è intervenuto sulla radio Rtl102.5, ed ha parlato delle unioni civili, dell’atteggiamento da tenere in Europa e del rapporto diretto con la Germania. “Io credo che se non troveremo un punto di equilibrio in merito sui nodi ancora da sciogliere relativi alleunioni civili, bisognerà andare avotare in Parlamento a scrutinio libero con voto di coscienza. Totale rispetto per il Parlamento. Deciderà il Parlamento. Sul tema dellastepchild adoption? – continua Renzi – io credo che sia un discorso molto delicato, dobbiamo avere un principio di riferimento, una stella polare: l’interesse del bambino. Quel che importa è il diritto del bambino a crescere nell’ambiente considerato più giusto” sottolinea il premier. “I ministri sono liberi di andare a tutte le manifestazioni che vogliono. Il family day merita rispetto come tutte le altre manifestazioni. Io penso – conclude il presidente del Consiglio –  che questa legge ci voglia, la stragrande maggioranza degli italiani sono convinti che è arrivato il momento di chiudere questa battaglia ideologica”. Per quanto riguarda l’Europa Renzi continua a togliersi ‘sassolini dalle scarpe’ e parlando sull’ipotesi della chiusura di Schengen dichiara: “Si metterebbe a rischio l’idea stessa d’Europa, ma non dipende dal governo italiano. Noi riteniamo che sia giusto mantenere forte il controllo alle frontiere. Dobbiamo farci sentire – commenta – è finito il tempo in cui l’Italia va con il cappello in mano. No a due pesi e due misure: non siamo più l’ultima ruota del carro”. Sulla nomina del nuovo capo della rappresentanza italiana a Bruxelles Renzi ha chiarito: “Ho chiesto a Calenda di creare un team molto forte e di farsi sentire, fare incontri e iniziative. Si è detto – ricorda il premier – che il mio atteggiamento in Ue è sbagliato, perché così parlano male di noi. Se smettiamo con l’atteggiamento di subalternità e cominciamo a dire che l’Italia ha energie e risorse fondamentali il rispetto arriverà naturale. Noi dobbiamo far sentire la nostra voce’’. Il presidente del Consiglio, poi, ha confermato che avrà un incontro con la Merkel il 29 gennaio, ma ha smentito categoricamente di voler chiedere le dimissioni del capo di gabinetto di Juncker, Martin Selmayr: “Non homai chiesto una testa in vita mia. Di mestiere non faccio il cacciatore di teste. Tanto più che stiamo parlando di un funzionario dell’Unione europea, non di collaboratori del governo tedesco. Con la Merkel il rapporto è buono – conferma Renzi – la Germania ha bisogno dell’Italia, ha voglia che l’Italia sia forte. Io non sono uno di quelli che si tira indietro.Non sono uno che ha paura di tirare un calcio di rigore. L’Europa siamo noi, non è un insieme di burocrati. L’Italia non è al rimorchio di nessuno” ha concluso il premier.

D.T.