Una task force regionale per pagare i debiti del settore sanitario relativi a crediti diretti o indiretti, che non sono stati ancora riconosciuti e che sono oggetto di contenzioso giudiziale. È la soluzione che emerge dalla Regione per smaltire lemergenza straordinaria causata dai numerosi contenziosi che le aziende vantano nei confronti della Regione Lazio, evitando così linsorgere di nuovi percorsi giudiziari.
La difficoltà più grande spiega il presidente Nicola Zingaretti non è lindividuazione dei crediti certi ed esigibili, per i quali siamo intervenuti grazie al ricorso al Dl 35, e che abbiamo saldato alla data del 31 dicembre 2012, ma la quantificazione in termini finanziari delle pretese economiche ancora incerte, oggetto di controversie. Esse, infatti, rappresentano una vera e propria emergenza nazionale, poiché il mancato accertamento di tali crediti rende necessario far fronte a un disavanzo di cui non si può definire con certezza lammontare. Considerando che anche la Corte dei Conti ci ha richiesto un impegno specifico in questo senso, la Regione Lazio, oltre a mettere in campo nuova liquidità, attraverso la task force, intende mappare il contenzioso e comprendere anche le ragioni giuridiche e storiche dellemergenza che si è creata in questi anni. La task force, coordinata dal Sub commissario, dott. Renato Botti, è composta dal responsabile della Cabina di regia, dal direttore della Direzione regionale Salute e da quello della direzione regionale Economica, bilancio e patrimonio, coadiuvati dallavvocatura regionale e dai dirigenti competenti in base ai singoli casi. Proposito principale, affrontare il contenzioso tra Regione e Asp, liquidando i crediti il prima possibile e tutti insieme, pagando immediatamente le sentenze passate in giudicato senza entrare nel merito. La task force individuerà le tipologie base di contenzioso e i criteri di soluzione applicabili alle diverse tipologie. Lobiettivo conclude Zingaretti è che la task force lavori per definire il piano dei pagamenti in attuazione del Dl 66. Questo organismo, dunque, rappresenta lennesima dimostrazione da parte della Regione di voler cambiare il volto della sanità laziale, partendo proprio dalleliminazione dei debiti e dei contenziosi che si sono creati in passato e che gravano ancora sul nostro bilancio.