Zingaretti non può continuare a predicare bene e razzolare male. Sta tagliando, lo sta facendo con criteri assurdi ma sorridendo. Il direttore generale della Asl, Michele Caporossi, è stato onesto, non ha nascosto quella verità che solo Zingaretti e quelli del Pd fanno finta di non vedere. Caporossi ha detto semplicemente che il re è nudo mentre il Pd si ostina a dire che il sovrano ha abiti bellissimi. Credo che la verità, come dicevano una volta, sia rivoluzionaria e per questo chiedo a Zingaretti di tornare tra noi, tra noi cittadini, che abbiamo bisogno semplicemente di una sanità migliore. Caporossi non fa scelte inventate, non è sciolto dalla Regione, esegue ed esegue lunico ordine che Zingaretti ha dato: tagliare. Trovo che quanto apprendiamo oggi su presunte imposizioni a rivedere il quadro descritto in occasione della riunione con alcuni sindaci della provincia di Latina sia lennesimo tentativo di negare levidenza. La situazione si conosce, fin troppo bene, tagli ai posti letto, strutture inadeguate, personale sottodimensionato, necessità di rendere omogenea la quota capitaria, che nellarea romana è pari a 1900 euro mentre per la provincia di Latina è di 1600 euro, in tutte le province del Lazio. Caporossi ha semplicemente ribadito quello che tutti diciamo da oltre un anno. Ha svolto il suo ruolo che è quello di prendere atto delle criticità e cercare strumenti per risolverle. Ed è gravissimo che chi, come Zingaretti, ha il compito di confrontarsi su questi temi impedisca ad un direttore generale di agire. Anche perchè in queste condizioni, gravate dalla mancata disponibilità di risorse, a Caporossi non resterebbe altro che rimettere il mandato per impossibilità di raggiungere lo scopo sociale della Asl, garantire la salute dei cittadini. Quello a cui stiamo assistendo è lennesimo atti di un teatro dellassurdo. Aspettiamo concretezza ed invece Zingaretti come Godot si sottrae ancora una volta.