Il riconoscimento ottenuto dallospedale Dono Svizzero di Formia con laccreditamento per la chirurgia oncologica rende tutti noi, come cittadini ed istituzioni, orgogliosi. Un successo raggiunto grazie allimpegno, alla dedizione e alla professionalità del dottor Giovanni Baiano che con il suo team sta affrontando con audacia le numerose e perduranti, purtroppo, difficoltà in cui il sistema sanitario a tutti i livelli è costretto ad operare da anni. Anni in cui con entusiasmo ha saputo creare una squadra che ha cresciuto nei valori e negli obiettivi di porre il malato, il suo percorso di cura e di assistenza, al primo posto. Lospedale di Formia è diventato più bello, più umano, più efficiente sostituendo alla desolazione della paura che la malattia comporta quello della speranza. Il Centro di chirurgia oncologica dellospedale Dono Svizzero è uneccellenza per la provincia di Latina, un fiore allocchiello per tutta la regione Lazio, un punto di riferimento per i cittadini e le loro famiglie che si trovano nella triste esigenza di dover affrontare un percorso complesso e debilitante sotto laspetto fisico e psicologico. Ma non possiamo continuare a far leva solo sulla buona volontà dei medici, come istituzioni dobbiamo fare il resto. Questa Regione ha il dovere di uscire dal guscio che si è creata trincerandosi dietro al deficit e alla mancanza di risorse. Sono mesi che il presidente Zingaretti ci annuncia che lera dei tagli e del commissariamento è giunta al termine. Mesi che apprendiamo di piani che dovrebbero migliorare e assicurare lefficienza dei servizi sanitari del Lazio. Il risultato è il nulla. Ad ottobre, con la predisposizione del nuovo piano aziendale da parte del direttore generale della Asl di Latina, potremo capire davvero se esiste da parte del commissario Zingaretti la volontà di chiudere la fase emergenziale nel presidio centro, di trasformare in concreto il Santa Maria Goretti di Latina in Dea di II livello e il Dono Svizzero di Formia Dea di I livello migliorando le strutture, adeguando la pianta organica, rendendo i reparti tecnologici e allavanguardia. Progetti che richiederanno tempistiche a medio e lungo termine ma che possono trovare la certezza di un cambiamento se coniugati con piccoli interventi immediati come il riequilibrio della quota capitaria che mostra una disparità consistente tra Latina (1600 euro) e larea romana (1900 euro). Abbiamo il dovere di dare alla sanità pontina e ai cittadini più salute, più sostegno, più futuro. Lefficacia delle parole sta nella prontezza dellazione che Zingaretti non ha sinora dimostrato di avere. Ora vogliamo comprendere se Zingaretti mancherà anche questo appuntamento con la concretezza o deciderà, finalmente, di cambiare la sanità nel Lazio e nelle province.