REGIONE, SIMEONE (FI): ‘ORGOGLIO PER L’OSPEDALE DONO SVIZZERO. LE ISTITUZIONI FACCIANO DI PIْ

Pubblichiamo di seguito l’intervento del consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone, a seguito dell’accreditamento dell’ospedale di Formia per la chirurgia oncologica.

“Il riconoscimento ottenuto dall’ospedale Dono Svizzero di Formia con l’accreditamento per la chirurgia oncologica rende tutti noi, come cittadini ed istituzioni, orgogliosi. Un successo raggiunto grazie all’impegno, alla dedizione e alla professionalità del dottor Giovanni Baiano che con il suo team sta affrontando con audacia le numerose e perduranti, purtroppo, difficoltà in cui il sistema sanitario a tutti i livelli è costretto ad operare da anni. Anni in cui con entusiasmo ha saputo creare una squadra che ha cresciuto nei valori e negli obiettivi di porre il malato, il suo percorso di cura e di assistenza, al primo posto. L’ospedale di Formia è diventato “più bello”, più umano, più efficiente sostituendo alla desolazione della paura che la malattia comporta quello della speranza. Il Centro di chirurgia oncologica dell’ospedale Dono Svizzero è un’eccellenza per la provincia di Latina, un fiore all’occhiello per tutta la regione Lazio, un punto di riferimento per i cittadini e le loro famiglie che si trovano nella triste esigenza di dover affrontare un percorso complesso e debilitante sotto l’aspetto fisico e psicologico. Ma non possiamo continuare a far leva solo sulla buona volontà dei medici, come istituzioni dobbiamo fare il resto. Questa Regione ha il dovere di uscire dal guscio che si è creata trincerandosi dietro al deficit e alla mancanza di risorse. Sono mesi che il presidente Zingaretti ci annuncia che l’era dei tagli e del commissariamento è giunta al termine. Mesi che apprendiamo di piani che dovrebbero migliorare e assicurare l’efficienza dei servizi sanitari del Lazio. Il risultato è il nulla. Ad ottobre, con la predisposizione del  nuovo piano aziendale da parte del direttore generale della Asl di Latina, potremo capire davvero se esiste da parte del commissario Zingaretti la volontà di chiudere la fase emergenziale nel presidio centro, di trasformare in concreto il Santa Maria Goretti di Latina in Dea di II livello e il Dono Svizzero di Formia Dea di I livello migliorando le strutture, adeguando la pianta organica, rendendo i reparti tecnologici e all’avanguardia. Progetti che richiederanno tempistiche a medio e lungo termine ma che possono trovare la certezza di un cambiamento se coniugati con piccoli interventi immediati come il riequilibrio della quota capitaria che mostra una disparità consistente tra Latina (1600 euro) e l’area romana (1900 euro). Abbiamo il dovere di dare alla sanità pontina e ai cittadini più salute, più sostegno, più futuro. L’efficacia delle parole sta nella prontezza dell’azione che Zingaretti non ha sinora dimostrato di avere. Ora vogliamo comprendere se Zingaretti mancherà anche questo appuntamento con la concretezza o deciderà, finalmente, di cambiare la sanità nel Lazio e nelle province”.