Sanità e Latina, un binomio che da diversi mesi a questa parte fa discutere la sfera politica locale e quella regionale. A parlare della delicata situazione che sta attraversando il Lazio è il consigliere regionale del Pdl, Giuseppe Simeone, che ha giudicato negativamente la strategia del presidente Zingaretti sulla sanità. In Regione il consigliere ha ottenuto il ripristino della struttura di pneumologia nel sud pontino. Le strutture a servizio del territorio, afferma Simeone, devono fornire i servizi necessari ad una sanità efficiente ed efficace. In questa ottica ho chiesto al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il ripristino della struttura specialistica di pneumologia, per la cura delle patologie pneumologiche ed allergologiche, presso il distretto del sud pontino. Si tratta di una carenza inaccettabile. Un caso di malasanità e di inottemperanza allassistenza dei malati affetti da queste patologie che deve essere colmata al più presto. La risposta che abbiamo ottenuto vede linserimento della struttura specialistica nel provvedimento di riorganizzazione della rete ospedaliera e delle reti di specialità della Regione Lazio. Ma questo non ci basta. Il nostro obiettivo deve essere gestire la spesa ed evitare gli sprechi. La Asl della provincia di Latina ha dimostrato in questi anni la capacità di recuperare il gap economico e di rimettersi in linea. Nonostante questo il nostro territorio continua a non vedere premiati gli sforzi compiuti a garanzia delle professionalità e delle eccellenze che operano nel settore. Il nostro obiettivo deve essere la certezza della cura e lequità nel servizio per tutti i nostri cittadini. Per fare questo non si può applicare la legge dei tagli indiscriminati. Il decreto commissariale firmato da Nicola Zingaretti rispetto ai Programmi operativi 2013-2015 a salvaguardia degli obiettivi strategici di rientro dai disavanzi sanitari della Regione Lazio, è lennesima beffa ai danni del sistema sanitario pontino. Nonostante i tanti slogan nulla è cambiato rispetto al tanto contestato, lo abbiamo fatto anche noi come provincia di Latina, atto della Polverini. Il Santa Maria Goretti deve tornare Dea di II livello e la Asl pontina non può essere parte della macro area 3, con il San Camillo. In questo modo, infatti, saranno caricati ai danni del nostro territorio i buchi neri dei bilanci della sanità romana. Secondo questo piano saranno ridotte le emodinamiche e a rischio cè anche il reparto di Formia. I dati mostrano che le regioni più efficienti senza deficit e spesa pro-capite contenuta sono quelle con i servizi sanitari più efficaci. Al contrario, quelle con i più alti deficit e la spesa incontrollata, hanno le peggiori performance, in termini di efficienza, efficacia e appropriatezza. Tagliare intere strutture, eliminare i posti letto, non sono soluzioni. Il nostro scopo deve essere una presenza capillare della sanità su tutto il territorio regionale, applicando un modello di sanità in rete che sia in grado di valorizzare anche le piccole strutture ospedaliere e i centri di assistenza primaria e di garantire al cittadino unassistenza anche al di fuori delle strutture ospedaliere. La sanità e il diritto alla cura non possono essere gestiti come una semplice quadratura di bilancio. Si tratta solo di trovare la volontà di riuscire e il coraggio ad iniziare per migliorare non a parole ma nei fatti la qualità della vita dei nostri cittadini. Lavoreremo in Regione per arrivare ad un piano sanitario equo che valorizzi le nostre strutture e tutti gli operatori del settore.