Regione, rimborso di 800 euro per chi partorisce a casa
Partorire in casa sarà più facile per i cittadini del Lazio. Nei giorni scorsi il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha firmato un decreto che fissa a 800 euro il rimborso per chi decide di dare alla luce il proprio figlio tra le mura domestiche. Con il decreto infatti viene fissata la tariffa che ’completa’ così il decreto 29 pubblicato nell’aprile del 2011 con cui si definivano i criteri e le modalità per ricevere il rimborso forfettario nel caso si fosse optato per il parto a domicilio. IL DECRETO – Come comunica una nota della regione Lazio la scelta negli ultimi anni è tornata a fare proseliti in modo significativo, solo negli ultimi mesi la Regione ha ricevuto almeno dieci richieste in tal senso e provenienti da tutte le Asl si legge nella nota. La mancata fissazione del rimborso aveva reso quel provvedimento una sterile dichiarazione di principi. Ora il percorso si sblocca. La possibilità di partorire tra le mura delle propria casa è percorribile però solo nel caso sia accertato dal ginecologo che si tratta di un parto naturale senza complicanze. CONSULTORI – Nel decreto che ha ricevuto il via libera nei giorni scorsi il Commissario ad acta detta anche le regole per potenziare la rete dei consultori regionali. Da rete essenziale creata per garantire un approccio globale agli eventuali problemi o difficoltà della coppia, della famiglia e del singolo, era diventata una rete marginale si legge nella nota. Negli ultimi anni era stata completamente abbandonata a se stessa. ZINGARETTI – Soddisfatto Zingaretti:Ora c’è il rilancio, la primavera della rete dei consultori che vuol dire attenzione massima alle famiglie, e ai loro problemi. Vanno in questo senso la quantificazione del contributo di 800 euro per chi vuole partorire a casa, fenomeno che fino agli anni 70 era di massa soprattutto nelle province e la riqualificazione del consultori spiega il presidente regionale. “Con il provvedimento procediamo alla definizione di una griglia di indicatori e funzioni base che deve essere uguale in tutte le Asl, a differenza di quanto accade oggi, al fine di garantire a tutti i cittadini del Lazio uguale accesso alle cure e all’assistenza. Il programma riqualifica e uniforma l’offerta dei consultori istituendo una coordinamento a livello regionale indispensabile per armonizzare l’attuazione di quanto previsto dal decreto”.