È scontro in Regione Lazio sulla mozione presentata dal consigliere della Lega Orlando Tripodi, che impegna il presidente del consiglio e la giunta ad avviare «il censimento nel Lazio dei luoghi di culto provvisori e a istituire, in collaborazione con le Prefetture, un registro regionale al fine di ogni più efficace azione di tutela dell’ordine pubblico e di pubblica sicurezza».
In un passaggio si evidenzia, in particolare, che «a Roma e nel Lazio sono sorte le cosiddette moschee “invisibili” ovvero centinaia di appartamenti, scantinati, autorimesse e garage adatti a svolgere la funzione di luoghi di preghiera provvisori con conseguenti criticità e problematiche di pacifica convivenza urbana, sicurezza e ordine pubblico». Tra gli altri, Tripodi rileva come secondo fonti di intelligence «queste sale di preghiera potrebbero essere finanziate attraverso donazioni di gruppi fondamentalisti e quindi prestarsi a ospitare attività di proselitismo ed esaltazione del movimento estremista islamico».
Dal Pd ribatte la consigliera Eleonora Mattia, che bolla la mozione come «razzista e discriminatoria» e invita la giunta Rocca a dissociarsi da questa iniziativa.