Il Consiglio della Regione del Lazio si è riunito oggi in seduta straordinaria per fare il punto sulla questione dei rifiuti nel Lazio, dopo lapprovazione in Giunta delle Linee guida del piano regionale rifiuti 2019 2025: da uneconomia lineare a uneconomia circolare. Si è discusso anche dellemergenza smaltimento rifiuti a Roma, causata dallincendio che l11 dicembre scorso ha messo fuori uso limpianto di selezione e trattamento dei rifiuti indifferenziati dellAma, sito in via Salaria n. 981 (cosiddetto Tmb Salario).
Al termine del dibattito in Aula, il Consiglio della Regione ha approvato tre ordini del giorno, uno presentato dal Movimento 5 stelle, uno dal centrosinistra e uno dal centrodestra. Il documento dei Cinque stelle impegna, tra laltro, la Giunta: ad attuare i principi della gerarchia di trattamento delle 5 R (riduzione, raccolta differenziata, riuso, riciclo, recupero energia) e dellautosufficienza e prossimità; a privilegiare, per la chiusura del ciclo della frazione organica, impiantistica di piccola taglia, commisurata alla produzione di rifiuti delle comunità di riferimento e distribuita sul territorio; ad avviare il trattamento delle frazioni secche (plastica, metalli, vetro, carta) a livello di singolo Ato; ad impedire la realizzazione di impianti industriali di smaltimento o trattamento di rifiuti nelle vicinanze di abitazioni e zone residenziali.
Lordine del giorno della maggioranza, primo firmatario il capogruppo del Pd, Mauro Buschini, impegna la Giunta a portare avanti il principio dellautosufficienza su base di Ato, garantendo in prospettiva la chiusura del ciclo rifiuti allinterno di ciascuno di essi, attraverso il sostegno ai comuni nella riduzione dei rifiuti e nello sviluppo delle raccolta differenziata, e in particolare, per quanto riguarda lAto provinciale della Città metropolitana, impegna la Giunta a dividere il territorio in un subambito per garantire un concreto e doveroso equilibrio impiantistico.
Proviene dal centrodestra invece primo firmatario Giancarlo Righini (FdI) lordine del giorno che impegna la Giunta a portare allesame della commissione consiliare competente e poi del Consiglio della Regione il nuovo Piano dei rifiuti del Lazio.
Respinto un altro ordine del giorno dei consiglieri di Fratelli dItalia.
La seduta straordinaria era stata richiesta in Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari dai rappresentanti delle opposizioni. Fabrizio Ghera (FdI) è intervenuto a inizio seduta per spiegarne le ragioni ma anche per criticare lassenza in Aula del presidente della Regione Nicola Zingaretti. Il capogruppo di Fratelli dItalia ha accusato il presidente della Regione e il sindaco di Roma e della Città metropolitana, Virginia Raggi, perché in questi tre anni hanno continuato a rimpallarsi le responsabilità sullindividuazione dei siti, nascondendo le carte e impedendo di realizzare unimpiantistica che, mettendo da parte le discariche e gli inceneritori, possa in qualche modo favorire il riuso, il riciclo dei prodotti.
Subito dopo lintervento di Ghera, ha preso la parola lassessore regionale Massimiliano Valeriani, titolare della delega al Ciclo dei Rifiuti e impianti di trattamento, smaltimento e recupero, il quale ha innanzitutto condiviso con lAula le informazioni in suo possesso sullincendio al Tmb Salario, che ha bruciato tonnellate di rifiuti indifferenziati e ha distrutto un capannone di 2.000 metri quadrati ha detto rendendo inutilizzabile gran parte della struttura. La magistratura sta svolgendo le indagini per accertare le cause dellincendio e verificare eventuali responsabilità. Ora secondo Valeriani Ama dovrà trovare un altro impianto in cui lavorare le 400-500 tonnellate di rifiuti che venivano smaltiti ogni giorno al Salario.
Sulle linee guida per il nuovo Piano rifiuti, Valeriani ha innanzitutto precisato che il ritardo nellapprovazione è stato causato dal fatto che la cartografia richiesta alla Città Metropolitana è arrivata soltanto l8 gennaio. Per lassessore il Piano permette di passare a una fase completamente diversa, quella delleconomia circolare, come indicato dalle direttive comunitarie, che significa riduzione drastica della produzione dei rifiuti, aumento della raccolta differenziata, recupero di materie dagli scarti.
Ci sarà nel Piano ha aggiunto lassessore il rafforzamento di tutte le attività di controllo e di vigilanza sia sugli impianti, sia sulle procedure, per contrastare gli illeciti in materia ambientale e soprattutto per provare a contrastare infiltrazioni mafiose.